Politica

Schede nulle, l’emendamento del centrodestra scatena i 5 stelle: “Vogliono sovvertire l’esito del voto all’uninominale in Calabria”

Considerare valide le schede elettorali in cui ci siano due o più croci su liste della stessa coalizione. Almeno per il seggio all’uninominale. È questa la proposta contenuta in un emendamento al testo base sui criteri generali per la validità e la nullità dei voti alle elezioni politiche, depositato dal centrodestra alla giunta per le Elezioni alla Camera. “Va ripristinato il principio per cui per l’uninominale se viene messa la croce su più simboli della stessa coalizione va considerato rafforzativo dell’espressione di voto dell’elettore in ossequio al principio del favor voti”, sostiene il berlusconiano Pietro Pittalis, membro della commissione. Se l’emendamento venisse approvato sarebbe applicato ai quattro ricorsi che sono stati presentati in altrettanti collegi di Montecitorio. E secondo i 5 stelle cambierebbe l’esito del collegio uninominale Cosenza-Tirreno, vinto dalla candidata del M5s Anna Laura Orrico: se passasse l’emendamento a essere eletto alla Camera sarebbe Andrea Gentile di Forza Italia.

Ecco perché i 5 stelle vanno all’attacco dell’emendamento del centrodestra. “Intendono compiere un blitz per sovvertire, attraverso la modifica ex post delle regole vigenti, l’esito elettorale che alle ultime elezioni politiche“, dice Vittoria Baldino, vicepapogruppo a Montecitorio, comparsa in conferenza stampa con i componenti della giunta, il capogruppo dei 5 stelle e pure Giuseppe Conte. Il leader del M5s è andato all’attacco. “E’ in gioco il principio di legalità – ha attaccato l’ex premier – le regole del gioco si stabiliscono prima e non si ribaltano dopo. Dobbiamo convenire che la nostra democrazia è malata e il segno più evidente è la sfiducia dei cittadini, non affrettiamone il collasso”. “La storia di M5s – ha ricordato il capogruppo Francesco Silvestri – in giunta è ricca di battaglie, da Galan a Genovese, al conflitto di interessi. Questa è la nostra forza, anche del Senato, siamo compattissimi: combatteremo questa battaglia con ogni strumento istituzionale, a tutti i livelli e se neecssario fino al Colle, si tratta di principi costituzionali che non si possono sovvertire“.