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Selvaggia Lucarelli si confronta con l’agricoltore dei tulipani distrutti Giuseppe Savino: “Lei fa impresa, perché il rischio se lo devono accollare i donatori?” “Se chiedo aiuto che male c’è?”

di Selvaggia Lucarelli

Le sue lacrime e quello straziante grido di dolore “I tulipani non ci sono più è finito tutto”, con la grandine che si depositava sugli occhiali e sul suo campo di fiori, hanno straziato il web. Il video ha fatto il giro delle sette chiese, dei cento siti e dei mille giornali e, veloce come una grandinata, l’agricoltore foggiano Giuseppe Savino ha aperto una raccolta fondi. Nel giro di poche ore viene raggiunta la cifra che aveva stabilito come tetto massimo, ovvero 15.000 euro. Ma non chiude la raccolta- ai contadini le raccolte piacciono- la porta avanti fino a ieri stamattina. Raggiunge 30 000 euro circa. A quel punto qualcuno inizia a far notare che ha raddoppiato il suo obiettivo. E la blocca, ma intanto 30.000 euro sono stati raccolti. Ed è un raccolto niente male, specie dopo una grandinata.

Le tv lo chiamano, Savino è in diretta ad Agorà, a La vita in diretta, a Mattino 5, rilascia interviste ai giornali, la sua lagna in poche ore è in mondovisione. Ma iI suo campo di tulipani era gelato già nel 2021 e all’epoca aveva raccolto 13.000 euro. Chi lo conosce mi spiega che non è affatto un semplice contadino, ma un imprenditore sgamato, amico dell’ex ministro Martina, con molti agganci nella politica locale, in modo particolare Fdi, che ha alle spalle figure importanti della chiesa locale, che ha vinto bandi ottenuto fondi, che ha incarichi dal Ministero. Lo chiamo e gli faccio un po’ di domande.

Savino, intanto partiamo dalle cose più semplici. Lei ha il campo di tulipani da tre anni e sia nel 2021 che quest’anno il campo è stato danneggiato dal maltempo. Un’assicurazione non la può fare?
No, in Italia non si può fare l’assicurazione sui tulipani perché qui ce ne sono troppo pochi e non hanno dati statistici, ci sono troppi rischi. E comunque il valore dei nostri fiori per noi è quello di qualunque tulipano all’ingrosso, perché dentro quel nostro fiore c’è la bellezza di un campo, la possibilità di ascoltare la musica, di fare delle foto, l’aperitivo.

Ma il tulipano è sempre quello.
No, il nostro vale 10 euro perché paghi un’esperienza, quello all’ingrosso 10 centesimi.

Esiste la possibilità di fare delle serre di tulipani che si possono allestire e visitare, ce ne sono alcune…
Non le chiudo le persone nella plastica.

Perché la plastica è meno instagrammabile.
Esatto.

Ma una rete antigrandine, come hanno suggerito in tanti?
Ha senso se hai un impianto stabile, se devo fare una struttura che poi devo mettere e smontare sul campo di tulipani, allora l’impresa non vale la spesa.

Sembrerebbe valerla la spesa però, visto che i rischi del maltempo li conoscete, però se volete correre comunque il pericolo, allora la mia domanda è: perché il rischio di impresa poi ve lo devono coprire i donatori tramite raccolte fondi?
Perché i donatori sono le 3000 persone che avevano comprato i biglietti per vedere il mio campo di tulipani …che non vogliono il rimborso…

No, alcune non rivogliono i soldi indietro dei biglietti e ok, ma poi la raccolta era aperta a tutta Italia.
Utilizzo questo strumento della donazione per le persone che vogliono usufruire di quel campo e continuare ad avere questa esperienza di bellezza.

Rifaccio la domanda. Non vuole la serra perché è brutta, non vuole la rete perché costa troppo, ripeto: perché il rischio se lo devono accollare dei donatori?
Cambia il verbo “accollare”: io coltivo tulipani e la comunità mi incoraggia. Se chiedo aiuto alla comunità che c’è di male?

Male no, però lei fa impresa mica il benefattore. E a dire il vero non sembra passarsela così male da dover chiedere 43 000 mila euro in due anni.
Sai quanto costa il campo?

Mica è distrutto, per fortuna.
Non posso aprirlo e far pagare i biglietti, il 70% dei petali è distrutto.

Sì ma lei lavora tutto l’anno, perché poi pianta i girasoli d’estate, poi la lavanda, d’autunno le zucche e fa sempre pagare nuovi biglietti per fare le foto e per l’acquisto dei prodotti.
Ma pago tutto l’anno le persone che lavorano nei campi.

Assunte?
No, no, stagionali, pago 10 euro lordi l’ora. Poi ho i musicisti, gli artisti, la grafica e pago anche loro.

Se non apre il campo non li paga.
Senti, se stai a Milano seduta sulla scrivania che ne sai. Questo è un processo di innovazione sociale.

Ed è molto bello, però se lei apre una raccolta fondi poi si parla di soldi, perché quando chiedi soldi devi spiegare a cosa ti servono e se e hai davvero bisogno. Ha vinto bandi, avuto fondi pubblici?
No, cioè, sì, noi lavoriamo col ministero e con le regioni… ma quelli vanno alla mia cooperativa Vozzàp, magari vinciamo le gare, sì, ma è un’altra cosa rispetto all’attività agricola.

In che senso?
Cioè, nel senso, sono due progetti separati nelle economie, vazzàp fa innovazione sociale nel mondo dell’agricoltura.

Quindi Vozzàp e Cascina non hanno rapporti?
Vozzàp nasce dentro la Cascina perché gli spazi sono i miei.

Quanti soldi ha avuto tramite fondi e bandi?
30-40-50 000 euro, non lo so… di cosa dobbiamo parlare?

La seminatrice l’avete ottenuta tramite il psr (programma sviluppo rurale)?
Sì sono i fondi per le aziende agricole, quando i figli subentrano in agricoltura si fa.

E’ vero che hai un incarico ministeriale di rappresentante del commissario straordinario sisma del 2016 Lazio Umbria, Marche e Abruzzo?
Senti…io ho ricevuto un incarico per dare una mano alla parte agricola di questa cosa.

In che senso?
Sono stato chiamato perché mi occupo di innovazione sociale e penso di avere un po’ a che fare col mondo agricolo.

Quanto percepisce?
Se ti chiamano ti danno una fee di partecipazione.

Si parla di somme ingenti.
Lo sai tu, no?

No me lo dica lei.
Pochissimo.

Ma allora in cosa consiste il suo contributo?
La chiamata è a discrezione del commissario, io non so neppure chi sia tipo il che mi dovrebbe chiamare. Se mi chiama dice : su questa cosa qua come interverresti?

Ti hanno dato una mano i politici locali ad avere l’incarico?
No, le persone sanno cosa facciamo e ci chiamano.

Insomma tra bandi, fondi, incarichi ministeriali, terreni ereditati, guadagni dall’impresa e donazioni già nel 2021 lei ha bisogno di chiedere soldi alle persone?
Io ho dato una risposta alla comunità che mi chiedeva di aiutarmi.

L’ha fatto per se stesso e la sua impresa, quale risposta.
No Selvaggia, cerca di avere umiltà. Non conosci la nostra realtà

No, conosco quella delle raccolte fondi però. Per esempio, altra cosa strana: nel 2021 lei raccoglie 13 000 euro per donare i tulipani a ospedali e rsa. Poi i tulipani gelano per il maltempo. Che fine hanno fatto quei soldi? Perché secondo qualcuno un bel po’ lei se li è tenuti…
Vai su miei post passati e vedi la rendicontazione visiva dei fiori donati.

Rendicontazione visiva?
Sì, le foto. Li abbiamo mandati a ospedali in tutta Italia. Alla fine per spedire i tulipani abbiamo speso 14 000 euro.

Ci avete perfino rimesso! Mi può dare la rendicontazione e la lista degli ospedali?
Ci sono delle mail. Ti preparo le fatture (per ora non mi sono arrivate ndr)

Altra cosa: mi dicono persone che sono venute nei campi che spesso non fate scontrini.
Ce lo aveva già detto una giornalista venuta lì nel campo. Per legge le aziende agricole possono non emettere scontrini, siamo nel regime dei corrispettivi. Io comunico i corrispettivi.

Ah.
Senti, io nasco da un sacerdote che si chiama Don Michele De Paolis, secondo te potrei mai ingannare la comunità?

Non lo penso, ma volendo sì, certo.
No ma guarda, poi i contanti qui a Foggia è pericoloso averli, meglio il pos.

Un’ultima cosa. Ha detto che guadagna circa 20 000 euro per campo, nel programma Rai “Generazione bellezza”. La società Cascina dichiara circa 70.000. Se è vero come dice che lei ha chiesto di donare 30.000 euro perché quelli sono i danni per una grandinata che ha distrutto un pezzo di campo, come fa a guadagnare da questa attività?
(segue spiegazione confusa)…Come dire… ho costi per 30 000 euro… l’unico campo che è un investimento grande è quello dei tulipani…vedi quanto costa un bulbo di tulipano…

Ma allora se costa così tanto solo il campo di tulipani, come fate a campare? Tre soci, poi ci sono collaboratori saltuari, spese, costi. Dichiarate quando va bene 70 000 euro lordi.
Mah, ora, questa dichiarazione non me la ricordo….senti sì, la dichiarazione è quella. Boh questa cosa la vado a capire …Selvaggia, io ho scritto nella raccolta che le persone potevano sostenerci per il piantare il nuovo campo, non per i danni.

Non proprio… Senta, posso dirle una cosa: a me la narrazione del povero contadino non ha convinta. la trovo invece molto furbo.
Furbo non mi piace.

La furbizia, se fai impresa, non è un difetto.
Per me sì.

Va bene, allora la rendicontazione spese a proposito della donazione del 2021 me la manda?
Certo.
(oggi non è arrivato niente)

Selvaggia Lucarelli si confronta con l’agricoltore dei tulipani distrutti Giuseppe Savino: “Lei fa impresa, perché il rischio se lo devono accollare i donatori?” “Se chiedo aiuto che male c’è?”
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