Se i jet privati raggiungono livelli record in Europa, con oltre 572mila voli registrati solo nel 2022 (un aumento del 64% rispetto all’anno precedente), l’Italia non è da meno. È il quarto Paese europeo per numero di voli di jet privati (il terzo se si considerano solo quelli dell’Ue), con 55.624 voli effettuati nel 2022, in crescita del 61% rispetto ai 34.500 del 2021. Ed è il terzo in termini di emissioni di anidride carbonica generata da quei voli. È quanto emerge da un’analisi commissionata da Greenpeace Europa centro-orientale alla società olandese di consulenza ambientale CE Delft, secondo cui le emissioni dei jet privati in Europa sono più che raddoppiate nel giro di un anno, arrivando a superare quelle prodotte annualmente da 550mila cittadini europei. D’altronde anche il 2023 non è partito nel migliore dei modi: è stata proprio la società olandese, alla vigilia del World Economic Forum di Davos, a svelare che i jet privati atterrati e partiti dagli aeroporti che avevano servito la località svizzera durante la passata edizione del Forum, dal 21 al 27 maggio 2022, erano stati oltre mille, generando emissioni di CO2 quattro volte superiori a quelle che in media sono attribuite a questo tipo di velivoli nelle altre settimane dell’anno. In quel caso l’Italia, come numero di voli, era al terzo posto. E l’esempio non arriva certo dall’alto. “Il governo italiano non si sta dimostrando particolarmente attivo in Europa sulle politiche in fatto di energia e clima, e anzi spesso ha posizioni di retroguardia, ma a Bruxelles si è già iniziato a discutere di come regolamentare il settore dell’aviazione, e in alcuni paesi si stanno addirittura preparando proposte di legge per vietare o limitare fortemente il fenomeno dei jet privati”, spiega a ilfattoquotidiano.it Federico Spadini della campagna Trasporti di Greenpeace Italia.

I jet privati in Europa – I risultati dell’ultima indagine mostrano che il 55% dei voli di jet privati effettuati in Europa nel 2022 ha percorso una distanza inferiore a 750 chilometri. In molti casi, si tratta di viaggi che potevano essere effettuati con alternative più sostenibili come il treno. Le tre destinazioni più comuni sono state Nizza, Parigi e Ginevra, mentre i Paesi europei con il maggior numero di voli effettuati con jet privati sono stati rispettivamente Regno Unito, Francia e Germania. Eppure i jet privati causano in media emissioni tra le 5 e le 14 volte superiori rispetto a quelle dei voli commerciali, secondo uno studio dell’organizzazione non governativa Transport & Environment. Sono 50 volte superiori a un viaggio in treno.

Il caso dell’Italia – L’Italia è il quarto Paese europeo per numero di voli di jet privati: hanno emesso oltre 266mila tonnellate di CO2, il doppio rispetto a quelle del 2021 e pari alle emissioni medie di anidride carbonica prodotte da più di 50mila italiani in un anno (stimate dalla Banca Mondiale). “Si stima che nel 2022 circa un volo privato su dieci in Europa sia partito dall’Italia”, spiega Greenpeace. Negli ultimi tre anni (2020-2022) i jet privati decollati da aeroporti italiani hanno causato 420.400 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Gli aeroporti italiani più frequentati dai jet privati sono stati Milano Linate, Roma Ciampino e Olbia Costa Smeralda. I primi due sono anche due dei dieci aeroporti europei più frequentati dai jet privati nel 2022, così come lo è la tratta che collega Milano e Roma, nonostante le due città siano tra loro raggiungibili in appena tre ore di treno (meno di 500 chilometri di tragitto). Nel 2022 la tratta più breve con 10 o più voli di jet privati è stata quella tra Verona e Brescia: le due città sono collegate da un treno diretto che parte ogni 30 minuti in entrambe le direzioni e il viaggio in treno per percorrere 44 chilometri dura appena 35 minuti. Partendo da questi dati, tra le misure chieste da Greenpeace in una una petizione diretta al governo Meloni ci sono anche il divieto dei jet privati e l’introduzione del biglietto climatico per un trasporto pubblico più sostenibile e accessibile.

Il monito del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico – “Mentre l’Europa e l’Italia sono alle prese con una terribile siccità, la crescita allarmante dei voli privati è in totale contrasto con gli allarmi della comunità scientifica, secondo cui occorre ridurre immediatamente le emissioni di CO2 per evitare una catastrofe climatica”, commenta Federico Spadini. L’ultimo rapporto dell’Ipcc mostra che occorre ridurre subito i consumi di combustibili fossili. “A partire dai più superflui, come quelli dei jet privati, mezzi di trasporto ultra-inquinanti che devono essere vietati per proteggere il clima, l’ambiente e la nostra salute”, commenta Greenpeace, secondo cui sono “l’emblema di un settore inquinante e iniquo”. Basti pensare che nel 2018 la metà di tutte le emissioni del trasporto aereo è stata causata dall’1 per cento della popolazione mondiale, mentre l’80 per cento delle persone nel mondo non ha mai viaggiato in aereo. “Se il governo italiano è veramente dalla parte delle persone così come vuole far credere – conclude Spadini – vietare la forma di spostamento più inquinante, superflua ed iniqua del mondo sarebbe un segnale forte nei confronti delle famiglie che ogni giorno subiscono gli impatti della crisi energetica e climatica”.

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