Migliorano rapidamente le condizioni di salute di Papa Francesco. È quanto comunicato ufficialmente, attraverso la Sala Stampa della Santa Sede, dallo staff medico che ha in cura Bergoglio al Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato da ieri pomeriggio, 29 marzo, a seguito di un’infezione respiratoria. In serata, il portavoce vaticano Matteo Bruni ha dichiarato che il Pontefice “ha trascorso il pomeriggio al Gemelli dedicandosi al riposo, alla preghiera e ad alcune incombenze di lavoro”. Bruni, inoltre, ha trasmesso il bollettino medico: “Nell’ambito di controlli clinici programmati al Santo Padre è stata riscontrata una bronchite su base infettiva che ha richiesto la somministrazione di una terapia antibiotica su base infusionale che ha prodotto gli effetti attesi con un netto miglioramento dello stato di salute. Sulla base del prevedibile decorso il Santo Padre potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni”.
In precedenza, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede aveva rassicurato sul decorso della degenza del Pontefice al Gemelli: “Papa Francesco ha riposato bene durante la notte. Il quadro clinico è in progressivo miglioramento e prosegue le cure programmate. Questa mattina dopo aver fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani ed ha ripreso il lavoro. Prima del pranzo si è recato nella cappellina dell’appartamento privato, dove si è raccolto in preghiera ed ha ricevuto l’eucarestia”. Bergoglio ha anche voluto ringraziare via Twitter tutti coloro che gli hanno manifestato affetto in seguito al ricovero: “Sono toccato dai tanti messaggi ricevuti in queste ore ed esprimo a tutti la mia gratitudine per la vicinanza e la preghiera”.
Al suo fianco, come ormai consuetudine, c’è Massimiliano Strappetti, infermiere coordinatore della Direzione di sanità ed igiene dello Stato della Città del Vaticano, nominato, nel 2022, da Francesco suo assistente sanitario personale. Bergoglio, infatti, dopo Patrizio Polisca, ereditato da Benedetto XVI e rimasto in carica fino alla nomina di Fabrizio Soccorsi, morto nel 2021, a cui poi è subentrato Roberto Bernabei, dimessosi nel 2022, non ha più un medico personale, in Vaticano tuttora denominato archiatra pontificio.