Immigrazione: abolire la protezione umanitaria è un’azione stupida e controproducente, anche per il governo delle destre. Lo dico chiaramente: come parlamentare ho sbagliato a votare i decreti sicurezza nel Conte I. Potrei avere delle giustificazioni ma vorrei essere chiaro, soprattutto con me stesso: era moralmente errato e basta.
Questo governo sull’immigrazione però sta facendo qualcosa che più che moralmente giusto o sbagliato può essere classificato come profondamente stupido. Ha abolito per decreto la protezione speciale per i vincoli familiari, ai sensi dell’art 19 del testo unico per l’immigrazione. Spiego che cosa significa e quali conseguenze drammatiche avrà, non solo dal punto di vista umanitario per le persone che ne saranno colpite, ma per tutto il nostro Paese.
L’art 19 tutela chi è in condizioni di fragilità e proviene da paesi ove la propria vita sarebbe a rischio. Esempi: una donna che fugge da un paese dove la perseguitano perché non vuole portare il velo, un uomo che è dovuto scappato da una milizia fondamentalista che ha già ucciso la sua famiglia perché cristiana, una persona della comunità Lgbt che ha avuto la sfortuna di nascere in un paese dove l’omosessualità è un reato punibile anche con la pena di morte.
Quando queste persone riescono ad arrivare in Italia, non ci troviamo di fronte a migranti economici che vorrebbero semplicemente migliorare la loro vita, ma piuttosto a chi la sua vita la vorrebbe semplicemente mantenere, dato che tornando indietro la metterebbe a serio rischio.
Fino a due settimane fa, le donne e gli uomini di cui sopra potevano (tra mille difficoltà) chiedere un permesso di soggiorno temporaneo in Italia con il quale lavorare, ai sensi dell’art 19 del Testo Unico sull’Immigrazione.
Le conseguenze del nuovo decreto – approvato tra una trasferta a Cutro per inseguire tutti gli scafisti del globo terracqueo e un karaoke su Marinella che scivolò nel fiume a primavera – sono che queste persone non verranno semplicemente cacciate via, ma piuttosto diventeranno dei fantasmi sul territorio italiano. Se fermati dalla polizia finiranno in un centro di detenzione ed espulsione per la durata di 18 mesi a spese dello stato italiano. Terminato questo periodo diverranno fantasmi e saranno costrette a vivere di espedienti, perché sia ben chiaro: l’Italia riesce a “rimandare a casa loro” al massimo qualche decina di persone di fronte alle centinaia che arrivano nel nostro paese ogni giorno, pochi via mare e di questi ancora meno (il 15%) tramite le Ong.
Mi direte: ma il problema degli stranieri in Italia c’è perché “sono troppi”, perché “non si vogliono integrare” e perché “commettono reati”. Indipendentemente da come la possiate pensare, il nuovo decreto non “caccia gli stranieri” come qualcuno vorrebbe far credere, non riduce in alcun modo partenze e sbarchi, non punisce i trafficanti senza scrupoli. Semplicemente impedisce alle persone che avrebbero diritto alla protezione speciale di lavorare con un regolare contratto per le aziende italiane. Di fatto, lascia loro come unica opzione per sopravvivere quella di trasformarsi in delinquenti e commettere reati. Lo ha spiegato in audizione al Senato molto bene Roberto Zaccaria, Presidente del Cir, Consiglio Italiano per i Rifugiati. L’effetto di questo decreto non sarà quindi “meno immigrati” come vorrebbero le destre, ma piuttosto “meno immigrati regolari” andando a colpire per lo più persone che erano integrate nel nostro paese.
Come detto sopra, non scrivo per giustificare i miei voti in parlamento. L’immenso onore e responsabilità di rappresentare i cittadini comporta delle scelte difficili: solo dicendo alcuni sì dolorosi si può ottenere qualcosa. Vorrei ricordare che per quella che era l’allora maggioranza, senza i decreti sicurezza non ci sarebbe stato il reddito di cittadinanza, che è stato lo strumento principale per salvare un milione di persone dalla povertà durante la pandemia. Pochi mesi dopo il voto dei decreti sicurezza abbiamo rimediato, abolendoli in un nuovo governo. Con la nuova maggioranza (e anche con la parte più moderata dell’attuale compagine di governo) mi sono battuto insieme a tanti altri parlamentari per lo Ius Scholae, la legge che poteva dare la cittadinanza ai tante ragazze e tanti ragazzi che sono italiani, vivono con i nostri figli ma, non avendo la cittadinanza, al compimento dei diciotto anni diventano fantasmi.
Abbiamo esultato per i due goal di Mateo Retegui con la maglia azzurra ma non prendiamoci in giro: è un bravo calciatore argentino e non italiano. Ha potuto giocare nella nostra nazionale e avere la cittadinanza senza problemi grazie a un bisnonno italiano di Canicattì. In Italia Retegui c’è stato per un breve periodo, ma al seguito del padre allenatore di hockey.
Non è assurdo che tanti ragazzi e ragazzi vissuti invece qui quasi tutta la loro vita debbano passare un incubo burocratico per essere riconosciuti per italiani e italiane come sono? È concepibile che un ragazzo come Luca Neves, nato da genitori capoverdiani e vissuto in Italia per 33 anni, sia entrato in un tunnel senza fondo?
Le azioni stupide e propagandistiche, come questa di abolire la protezione speciale, non servono a nessuno. Saranno danneggiati anche gli imprenditori italiani, soprattutto quelli agricoli. Chi ha personale assunto grazie all’art 19 si trova ora senza la possibilità di poter dare un regolare contratto per queste persone. L’alternativa sarà di ricorrerere al nero, che è un rischio anche per il datore di lavoro, oppure di chiamare persone mai viste e conosciute da un paese lontano tramite il “decreto flussi”. Non è meglio tenersi qualcuno con il quale già lavori e conosci?
Dal punto di vista del consenso, la mia seppur limitata esperienza mi ha insegnato che gli elettori non sono così sprovveduti come molti politici credono, e non premiano affatto nelle urne provvedimenti che sono solo spot elettorali come questo. Per quanto alcuni elettori possano essere decisamente “contro gli immigrati”, se tu politico il problema immigrazione anziché risolverlo (in questi primi mesi del 2023 gli sbarchi sono stati il 400% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) lo peggiori, ecco che io elettore non ti voto più.
La miglior definizione di stupidità è “danneggiare gli altri senza riceverne in cambio un beneficio o peggio subirne un danno”. E questo ennesimo provvedimento inutile e dannoso emanato dall’attuale governo ne è un perfetto esempio.
Questo post è stato scritto in collaborazione con l’avvocato esperto di immigrazione Hilarry Sedu.