Otto donne e quattro uomini. Ai “quarti” di finale del Premio Strega 2023 ci arrivano dodici autori e titoli piuttosto di nicchia, al limite dell’inatteso. Le due “veterane” che risultano ad oggi le più quotate per la vittoria finale sono Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza) e la poetessa Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi). Dietro di loro altre due autrici che stanno andando fortissimo in termini di vendita: Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori) e Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli). Un quartetto oltre il quale difficilmente la cinquina finale che arriverà tra un paio di mesi potrà sbilanciarsi. Se non fosse dell’obbligo della piccola casa editrice in cinquina. Sempre che sia un autore maschile, sempre che non arrivi la primissima cinquina al femminile della storia dello Strega, magari con quell’Igiaba Sciego che con Cassandra a Mogadiscio (Bompiani) finirebbe a fare da ultimo cavallo del Palio che entra nei canapi di rincorsa vincendo. Chissà. Curiosa questa dozzina che appare piccola piccola rispetto agli anni passati. A partire dai meno conosciuti Gian Marco Griffi con Ferrovie del Messico (Laureana) che ha avuto un supporto prezioso nella candidatura di Alessandro Barbero; Ada D’Adamo con Come d’aria (Eliot); Carmen Verde, addirittura all’opera prima, Una minima infelicità pubblicato da Neri Pozza e Maddalena Vaglio Tanet con Tornare al bosco (Marsilio) al suo secondo romanzo. Così le candidature di Vincenzo Latronico con Le perfezioni (secondo titolo in dozzina di Bompiani), Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di teseo) e di Andrea Tarabbia con Il continento bianco (Bollati Boringhieri) paiono già quelle dei senatori anche se il più vecchio di loro sfiora a malapena i 60 anni. La cinquina verrà annunciata il 7 giugno, mentre la finale sarà il 6 luglio nella storica scenografia di Villa Giulia a Roma.
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