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Iguana ruba la torta dalle mani di una bambina e le trasmette una grave infezione: “E ‘una malattia simile alla tubercolosi nei pesci”. Il caso studio

Un pezzo di torta in cambio di un’infezione batterica. Impietoso e scorretto, questo curioso baratto è avvenuto in Costa Rica, dove una bambina in vacanza in spiaggia è risultata positiva a un’insolita infezione da Mycobacterium marinum, a seguito del morso di un’iguana che le ha anche rubato la torta che teneva in mano. A descrivere la bizzarra vicenda, durante il Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID), gli esperti dell’equipe medica della Scuola di Medicina dell’Università di Stanford, che hanno avuto in cura la piccola paziente a seguito della comparsa dei sintomi dell’infezione.

Il Mycobacterium marinum, spiegano gli esperti, è un micobatterio ubiquitario e non tubercolare che causa una malattia simile alla tubercolosi nei pesci. Questo agente patogeno può contagiare gli esseri umani se le ferite cutanee vengono esposte ad acqua dolce o salata contaminata. L’infezione si manifesta generalmente come lesioni a forma di noduli sulla pelle degli arti. Il batterio non riesce a replicarsi a temperature superiori ai 37 °C, ma le ferite tendono ad apparire dopo un’incubazione che varia dalle due alle quattro settimane. Le lesioni, che possono raggiungere i quattro centimetri di diametro, sono spesso indolori, ma a volte possono essere accompagnate da una forte sensazione di fastidio.

In questo curioso episodio, gli esperti riportano che la bambina di tre anni era seduta tranquillamente in una spiaggia costaricana a godersi la propria merenda, quando è stata raggiunta da un’iguana, che le ha morso la mano, rubandole la torta, per poi allontanarsi velocemente. Trasportata immediatamente in una clinica locale, la bambina è stata trattata con antibiotici, per la potenziale esposizione alla salmonella, che può essere trasmessa dai rettili. Dopo cinque mesi, i genitori hanno notato una piccola escrescenza sul dorso della mano sinistra. Nelle settimane successive, la protuberanza è diventata rossa e dolorante.

I medici della Scuola di Medicina dell’Università di Stanford, che hanno accolto la piccola paziente, hanno quindi effettuato un’ecografica della mano, rivelando la presenza di una piccola massa che, sebbene sembrasse un nodulo, non mostrava sintomi compatibili con una diagnosi del genere. Rimosso attraverso un’operazione chirurgica, il tessuto è stato analizzato dagli scienziati, che hanno notato un’infezione in corso. L’esame istologico ha quindi rivelato un’estesa morte del tessuto e un’infiammazione granulomatosa necrotizzante.

Gli esperti hanno successivamente riconosciuto la presenza di M. marinum, che è considerato resistente ai comuni antibiotici. La piccola paziente è stata quindi trattata con una terapia mirata che ha migliorato le condizioni del tessuto cutaneo. Questo caso, spiegano gli esperti, evidenzia che le cause microbiologiche associate alle ferite infette dai rettili sono poco note, e riconducibili a pochi casi clinici. Diversi studi hanno riportato che anche i rettili domestici ospitano micobatteri non tubercolari, per cui è fondamentale condurre ulteriori approfondimenti volti a comprendere le dinamiche di trasmissione di infezioni veicolate da questi animali. “Il morso dell’iguana – afferma Jordan Mah, della Scuola di Medicina dell’Università di Stanford – sembra aver provocato la colonizzazione da parte di un batterio che si trova raramente negli esseri umani. Questo episodio dimostra che le iguane possono essere portatrici di batteri nocivi in grado di produrre gravi infezioni. Speriamo che il caso descritto possa aiutare gli operatori sanitari a riconoscere le infezioni batteriche poco note a seguito di insolite esposizioni zoonotiche”.

Lo studio: https://drive.google.com/file/d/13wfM5aFdApt_w_Zv9ZiCk7nvvfIsZ-Pq/view