“Io non ero attratta dal male, ma dal bene che c’era in questo male, ed era l’amore. È sempre stato l’amore”. E così che “Il bene nel male”, presentato al Festival di Sanremo 2023, ha rappresentato il biglietto da visita perfetto per il nuovo album di Madame dal titolo “L’amore”. Il rosso acceso della copertina lascia presagire ciò che avviene lungo il viaggio delle quattordici tracce inedite (nella versione digitale le tracce sono quindici con l’aggiunta della bonus track “Tekno Pokè”) con ritratti di uomini e donne senza alcun tabù. L’amore rivive nel sesso, nelle relazioni tra genitori e figli, ma anche nelle relazioni complicate e difficili. Un immaginario ricco di flash e di personaggi, in alcuni casi, borderline. Un album, con una produzione di alto livello, che è (per citare Madame stessa) un “concentrato di emozioni fortissime e intense, desideri asfissianti, totalizzanti, ma ci sono anche episodi di leggerezza e gioco. Ci sono tanti personaggi che parlano. Questa è una biografia, un’autobiografia e un racconto di fantasia”. Madame, durante la presentazione alla stampa a Milano, ha presentato dal vivo, in anteprima, sei brani del disco, assieme alla band formata da Carmelo Caruso, Dalila Murano, Emanuele Nazzaro e Luca Faraone. L’artista da luglio girerà l’Italia in tour mentre il primo live in un palasport sarà il 21 al MediolanumForum di Assago (Milano).
Cosa rappresenta per te “L’amore”?
Come dico in “Avatar”, secondo me è quel tipo di connessione che si crea al di là di tutto e dall’aspetto sociale che c’è costruito intorno. Ci sono altre forme d’amore che non hanno nome e sono sfumature, che, secondo me, molto spesso nascondono le gemme più preziose dell’amore. L’amore è persino li dove non c’è luce, non guarda in faccia a nessuno, non ha paura e si insinua negli angoli più insidiosi del mondo portando alla vita. In situazioni più drammatiche ho visto il vero potere dell’amore ed è li che ho detto grazie
Chi sono i protagonisti del tuo disco?
Oltre me ci sono una prostituta, una ninfomane, una donna potente, una donna sottomessa, la mia amica Matilde e una bambina.
Ci sono anche gli uomini nelle tue canzoni?
Sì racconto degli uomini che si pensano soli, sbagliati e non apprezzati, come canto in “Come voglio l’amore”.
L’erotismo è presente in questo disco, come in “Donna vedi”. Come mai hai deciso di premere l’acceleratore in questa direzione?
C’è un punto che ricorre spesso, non solo in questo disco, ma anche nella mia carriera. Ho la perversione della parola. Un termine spesso viene associato a qualcosa di sessualmente sbagliato, ma in realtà è solo prendere un concetto e tramutarlo in qualcosa di differente. Io nella musica le parole le utilizzo per cercare di provocare, scatenare una reazione, sedurre, disturbare e ascoltare.
Temi le polemiche?
Me le aspetto. Ma tengo a sottolineare che ciò che è apparentemente sbagliato lo dico allo scopo di giocare e smuovere qualcosa nella sfera dell’emotività, ma non è detto che coincida con quello che penso e nemmeno con quello per cui mi batto quotidianamente. Teniamo separate Francesca (il vero nome dell’artista, ndr) e Madame. Il mio scopo è quello, almeno in questa vita, di valere come donna, vincere come donna.
Il tuo bilancio post Sanremo 2023?
Mi solo divertita e non sono stata censurata da nessuno. Con Amadeus abbiamo deciso insieme di cambiare il titolo della mia canzone che inizialmente era ‘Putt**a‘ per offrire al pubblico un input di riflessione e non dare scandalo. Sono stata indecisa sino all’ultimo, questo è vero. Ma è stato giusto così.
Durante il Festival ha pesato anche l’inchiesta su presunti green pass falsi che ti ha visto coinvolta. È stato un Sanremo sereno fino in fondo?
Mi sono divertita, lo confermo. Avevo il timore qualche mese prima di non riuscire a godermelo e a non trasmettere la mia gratitudine di stare su quel palco. C’è stato il rischio di non andare e di sbagliare tutto e ancora di più.
Come hai superato quel momento?
Grazie all’appoggio e alla gioia dei miei compagni di avventura che mi hanno dato forza, la voglia di fare, spaccare tutto e dimostrare soprattutto chi sono realmente, al di là di quello che può essere uno scandalo o un errore. Intendiamoci di errori ne ho fatti e ne farò a bizzeffe nella vita perché sto crescendo e sono una ragazza che cresce, prima ancora che artista. L’ultima puntata del Festival, dove mi sono commossa, per me è stata una liberazione.
Si parla ancora del tema del riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, l’Europa ha bacchettato il governo italiano per aver sospeso nei Comuni la possibilità di farlo. Che ne pensi?
L’amore si inserisce dove vuole, tra uomo e uomo, tra donna e donna e qualsiasi altra persona. Quando da quell’amore vuole nascere un frutto penso sia giusto e sacrosanto farlo. Secondo me è scorretto e ingiusto impedire alle persone di vivere la cosa più intima e potente che hanno: l’amore. È una ingiustizia tremenda.
Sei innamorata?
Francesca fa quello che vuole, Madame è single serena e soddisfatta.