A volte l’inaspettato accade per caso, ma non a caso. Infatti in alcuni contenitori di analisi e confronto, in America si dice Think Tank, ti capita di imbatterti in quelle analisi che ti danno all’improvviso la rivelazione di ciò che accade. Siamo in Puglia, a Barletta, sede di EY Sud, dove ogni mese si tiene un talk in streaming con i protagonisti dell’economia pugliese, condotto dalla magistrale maieutica giornalistica di Antonio Procacci, giornalista di Telenorba.

Nel talk del 29 marzo, dal titolo chiaroTutti pazzi per la Puglia i protagonisti del comparto turistico pugliese hanno cercato di fare il punto sui numeri regionali del turismo 2022: 4 milioni di passeggeri e 5 milioni di presenze, numeri maggiori del periodo prepandemico con la previsione di 16 milioni di presenze quest’anno (ed Erns&Yung i numeri li sa analizzare bene). Tutti ad interrogarsi sul successo e le previsioni di crescita, dandosi diverse risposte al perché la Puglia seduce così tanto e soprattutto gli stranieri.

Con una umiltà disarmante, il Presidente di Areoporti di Puglia, Antonio Vasile, si chiede e pone sul tavolo del dibattito questa domanda che può apparire un paradosso: e se fosse proprio l’imperfezione il segreto del successo della Puglia? Esatto! Noi lo diciamo da tempo! E’ proprio così, e chi conosce la filosofia dell’Erlebenis che muove milioni di viaggiatori nel mondo comprende che la Bellezza è sempre la coesistenza armonica della dissonanza e del contrasto che determinano l’unicità delle circostanze. E la Puglia è ricchissima di Bellezza, di questa Bellezza.

Allora ci si spiega anche perché molti investitori stranieri cercano Puglia, perché anche negli affari, all’estero soprattutto, il termine Imperfezione viene inteso come POTENZIALE, cioè un luogo con delle imperfezioni ha un potenziale di crescita, ovvio, rispetto ad un territorio perfetto che ha già esperito tutti i suoi elementi di crescita potenziale.

Ed allora, sempre l’arguto Presidente di Aeroporti di Puglia rovescia sul tavolo un’altra indicazione: e se ci concentrassimo a sviluppare l’elitrasporto per turisti all’interno della regione come già accade verso le isole Tremiti? Allora sì che il numero di decine di milioni di visitatori sarebbe affrontabile. Altro elemento ovvio. Se si trasporta in sanità, o nella logistica dei pacchi, perché non provare ad organizzare lo spostamento aereo dei turisti in questa Puglia lunga e interessante da nord a Sud, dal Gargano a Santa Maria di Leuca? Sono più ecosotenibili certamente delle migliaia di auto che invadono la Puglia e che necessitano di milioni di metri cubi di cemento per i parcheggi. E comunque sarebbe una soluzione di fatto infrastrutturale che lascerebbe intatta la bellezza paesaggistica delle strade senza la necessità di ulteriori autostrade spesso devastanti.

L’imperfezione regna sovrana sotto il cielo, ma forse è la nostra salvezza!

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