Come al solito. Come si fa a compiangere uno che hai sempre boicottato? Gente senza dignità. Hanno solo un nevrotico attaccamento al potere.
Ho sotto gli occhi la foto di Gianni Minà con Muhammad Alì, De Niro, Gabriel Garcia Marquez e Sergio Leone. Minà era un gigante nel mondo dei giornalisti microcefali. Una persona mite, gentile, sorridente, dotata di una forza interiore mirabolante.
Pensando a lui mi ricordo la sua casa piena di libri dove andai per intervistarlo qualche anno fa. Ero davanti a uno dei più grandi giornalisti del mondo che mi raccontava dei miei genitori, di Jannacci e di tutti i personaggi pazzeschi che aveva intervistato.
“E adesso cosa fai?” gli chiesi.
Mi rispose che aveva proposto alla Rai una trasmissione basata su tutte le sue interviste più famose. La Rai ne ha trasmessi solo spezzoni ma c’è un materiale inedito immenso. Mi disse che i dirigenti Rai non volevano lasciargliela fare. Continuava a provarci ogni volta che cambiava il direttore. Ma trovava un muro.
Hanno impedito di lavorare a uno dei grandi intellettuali del nostro paese. Uno che la televisione la sapeva fare affascinando milioni di spettatori.
Una volta aveva sbottato: “In Rai è un’infamia non essere lottizzati!”. Certo! Ma in in Rai la censura politica è solo una parte del problema. Se sei troppo bravo dai fastidio agli imbecilli in carriera.