Professor Mencacci, con questo studio si aprono nuove prospettive di cura dell’ansia sociale
“L’ansia sociale è notevolmente aumentata a seguito della dissociazione sociale dovuta alla pandemia e che continua a produrre un influsso negativo. Ma abbiamo la possibilità di recuperare questa capacità di stimolare, attraverso l’olfatto, reazioni di filiazione, simpatia, apertura e disponibilità verso gli altri e che possono facilitare la connessione sociale, ridurre l’ansia e lo stato di allerta”.
Condividiamo però da decenni l’esperienza che gli odori naturali del corpo sono da abolire. Per essere accettati dagli altri dobbiamo coprirci di profumi e deodoranti. Da questo studio invece emerge indirettamente l’idea che noi ostacoliamo la possibilità di vicinanza con gli altri e quindi aumentiamo il rischio di ansie e fobie sociali…
“Certo, viviamo in una parte del mondo che si è progressivamente trasformata in una realtà quasi asettica, antibatterica, sterilizzata. Ora si scopre invece che il sudore potrebbe stimolare la voglia di di contatto e fiducia. La vera scommessa sarà il riuscire a isolare le molecole psicoattive più adeguate tra gli oltre 300 composti biochimici del sudore umano per stimolare in modo efficace il desiderio di contatto e fiducia negli altri e curare quindi l’ansia sociale”.
Va a finire che dobbiamo puntare a profumarci di meno.
“Occorrerebbe trovare un punto di maggiore equilibrio tra la tendenza a sterilizzare l’ambiente fisico e sociale, a distruggere l’olfatto e la ricerca di stimolare la vicinanza sociale perché la pandemia ha posto sotto gli occhi di tutti che il distanziamento sociale genera una patologia sempre più devastante”.
Perché le donne sono più soggette ad ansia sociale?
“Perché hanno una sensibilità maggiore. Non tanto in termini di vulnerabilità, ma perché tendono ad avere più aspettative sociali e di legame, e sono più premurose. Il loro funzionamento cerebrale e la capacità di mettere in atto una varietà di comportamenti sono superiori rispetto agli uomini. Per cui le donne hanno maggiore possibilità di sviluppare stress a causa di un modo più sensibile di leggere la realtà”.