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Giorgio Mastrota: “L’amore con Natalia Estrada fu una vampata. Dopo la fine mio padre era contento perché si trovava un Berlusconi ai pranzi di famiglia”

L’amore con Natalia Estrada? Come una vampata che brucia una cosa dopo l’altra”. A distanza di trent’anni, il matrimonio (e la successiva separazione) tra Giorgio Mastrota e la showgirl spagnola resta uno dei più chiacchierati del gossip italiano. A svelare qualche dettaglio inedito è il conduttore, “il re delle televendite”, che si racconta tra carriera e privato in una lunga intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo le tappe della loro storia d’amore, cominciata nel ‘92 grazie a Bellezze al bagno, la risposta dell’allora Fininvest a Giochi senza frontiere.

QUANDO IL DIVORZIO TRA MASTROTA E LA ESTRADA FINÌ AL TG5
Fu proprio il programma estivo, una coproduzione italo-spagnola, a far incontrare Giorgio Mastrota e Natalia Estrada. “Io conducevo la versione che andava in onda su Canale 5, insieme a Patrizia Rossetti; Natalia quella trasmessa in Spagna da Telecinco. Questo succedeva in estate. A dicembre eravamo già sposati, nel 1995 sarebbe arrivata Natalia junior”, rivela Mastrota. I due si piacciono, s’innamorano e poco dopo si sposano: “Tutto in una sequenza rapidissima, come una vampata che brucia una cosa dopo l’altra”. Le cose però vanno male, la storia che aveva fatto sognare si sgretola e finisce persino al telegiornale: “La fine del matrimonio fu un evento così clamoroso che finì nei titoli del Tg5. Ma fu accelerata anche la sofferenza del post. Sai, quando una cosa la sanno tutti, esci di casa e ti arrivano parole di conforto da chiunque: il passante, l’edicolante, il macellaio. E passa prima”. Ma i rapporti, almeno per un po’, restano buoni tanto che i due trascorrono assieme le feste comandate. Per la gioia del padre di Mastrota, un berlusconiano incallito. “Il berlusconismo in tutte le sue forme per lui era quasi una vocazione. E che cosa succede? Tre anni dopo la fine del matrimonio con me, Natalia si mette insieme a Paolo Berlusconi e quindi capitava che ci si ritrovasse con lui in qualche occasione, tipo alle feste comandate. Ecco, papà era contentissimo di quei momenti, di vedere un Berlusconi in famiglia, anche accanto alla sua ex nuora”.

I RIMPROVERI DI MIKE E IL RILANCIO MANCATO
L’intervista è anche l’occasione per ripercorrere i grandi incontri che hanno cambiato la vita professionale di Mastrota, da quello con Funari (che lo raccomandò per fargli vincere il titolo di “Più bello d’Italia”) a Raimondo Vianello fino a Mike Bongiorno. Il quale una volta lo sgridò platealmente: “Quando iniziarono le televendite, c’era qualche settimanale che forzava i titoli e veniva fuori col virgolettato, attribuito a me, ‘eccomi, sono il re delle televendite’. A Mike, che era il vero re delle televendite, la cosa non piaceva. ‘Non devi dire questa cosa!’, mi diceva tutte le volte che lo incontravo in camerino. ‘Ma Mike, io non l’ho mai detta!’. ‘Sì ma tu non dirla’, insisteva. E io, che avevo un rispetto sacro per la sua figura: ‘Va bene, Mike, non la dico più’”. Nel frattempo, il titolo se l’è conquistato sul campo e oggi lo rivendica senza rimpianti. “La tv è fatta di alti e bassi. E chi la fa si divide in due categorie: quelli che se ne fanno una ragione e quelli che non ci stanno. Io sono sempre stato nel primo gruppo”, ammette. Poi rivela di aver avuto l’occasione di rilanciarsi, ma di non averla voluta cogliere: “La Rai mi propose Festa di classe dopo Amadeus. Avrei dovuto trasferirmi a Roma, lasciare le televendite e soprattutto allontanarmi da Federico, il secondogenito avuto dalla mia compagna di allora Carolina, che era appena nato. C’è chi vive di smanie di rivalsa e chi invece, volta per volta, di fronte alle scelte della vita si fa una semplice domanda: sto bene così oppure no?”.