“I consiglieri di Fratelli d’Italia insinuano che al ‘Marco Polo’ di Venezia, con la ‘carrera alias’ si commettano addirittura dei reati. Ma non è così e le spiego perché…”. Maria Rosaria Cesari, dirigente dell’istituto scolastico finito sotto tiro per una scelta di inclusività nei confronti degli allievi alla ricerca della loro vera identità di genere, mantiene un’invidiabile tranquillità, nonostante le polemiche. “La nostra scelta, su cui sono d’accordo tutti i docenti, è quella della trasparenza e della vicinanza ai problemi dei ragazzi e delle loro famiglie. Sottolineo che si tratta di una scelta condivisa. C’è un messaggio che tengo con me e che mi dà la forza di andare avanti, nonostante tutto. Dice: ‘Grazie preside, lei non sa come sia importante tutto questo per la nostra famiglia’”.

Come avviene il percorso?
Lo abbiamo scritto nel regolamento pubblicato sul sito dell’Istituto. ‘L’attivazione della Carriera Alias può essere richiesta dagli esercenti la responsabilità genitoriale su un/una alunno/a minorenne con il consenso espresso di quest’ultimo, o dall’alunno/a maggiorenne mediante comunicazione firmata con la quale dichiara di riconoscersi in un’identità di genere diversa da quella assegnata alla nascita, con indicazione del nome elettivo differente da quello anagrafico e dei pronomi scelti’. È molto chiaro: viene indicato il nome elettivo, che non sostituisce quello anagrafico che continua a rimanere nel sistema ufficiale della scuola.

Che uso se ne fa, da un punto di vista pratico?
Il nome elettivo finisce nel registro elettronico interno, usato dagli insegnanti per fare l’appello. Così un ragazzo o una ragazza vengono chiamati con il nome che hanno scelto.

È un modo per fare coming out?
No, nel senso che le famiglie sono già informate e i compagni di classe ne sono già al corrente. È un modo per rendere consueto l’utilizzo del nome elettivo. A me è accaduto nel 2021 di aver chiesto a una ragazza con quale nome avrei dovuto chiamarla. Lei mi rispose di chiamarla con il cognome, per il momento, visto che lei e i suoi genitori stavano riflettendo su quale nome elettivo scegliere.

Perché avete introdotto la Carriera Alias?
Non siamo né gli unici né i primi. Il regolamento c’è da due anni. Anzi, le Università italiane sono arrivate ben prima. Non si tratta di una campagna transgender, come sembrano intendere Fratelli d’Italia. Non c’è nessuna ideologia, rispondiamo semplicemente ai bisogni delle famiglie che lo chiedono. Ci mettiamo a fianco delle famiglie e dei ragazzi, quando sono loro a chiederlo, evitando che siano costretti a nascondersi. È una questione etica, non politica, e di rispetto, perché la scuola deve essere inclusiva.

Da chi è partita l’iniziativa?
Io sono arrivata a settembre 2020, l’anno successivo abbiamo approvato il regolamento. Furono i docenti a chiedermi se potevamo farlo. Io chiesi loro se fosse davvero un’esigenza e mi fecero parlare con alcune studentesse, poi con le famiglie. Così mi sono convinta. È una questione di tutela della dignità delle persone. Chi viene da noi sa che può dichiarare di sentire l’appartenenza a un genere diverso, rispetto a quello anagrafico.

In termini numerici, quante persone sono interessate?
Il Liceo classico, musicale e artistico Marco Polo ha in questo momento 1.050 studenti e ci sono 6 carriere alias.

Da chi è arrivata l’opposizione?
Lo scorso novembre è arrivata una diffida da alcune associazioni pro vita, ma i quel caso avevo scelto di vedermela da sola. Adesso è arrivato un documento con il logo di Fratelli d’Italia, che riprendeva le stesse argomentazioni, ma con un tono più minaccioso. Mi sono presa qualche giorno, poi ho scritto una circolare a tutti i docenti. E tutti insieme abbiamo deciso di respingere queste ingerenze gravissime. Nessun partito può decidere di entrare a gamba tesa nella vita di una scuola.

Intravvede una strategia che risente del clima politico mutato con l’avvento di FdI al governo nazionale?
Da quando sono dirigente scolastica è la prima volta che percepisco un’interferenza nelle libere determinazioni della scuola. Visto che il regolamento esiste dal 2021 mi chiedo come mai la rappresaglia arrivi solo ora. Qualcuno potrebbe fare un collegamento con il risultato delle elezioni, ma a me questo aspetto non interessa.

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