Sabato 11 febbraio ore 22.50. Rosa Chemical al teatro Ariston si siede sulle gambe di Fedez seduto in prima fila, si dimena per pochi secondi. Torna sul palco e, terminato il suo brano “Made in Italy“, bacia sulla bocca il marito di Chiara Ferragni: “Questo è il festival dell’amore, mi è scattato così all’improvviso”, spiega Manuel Franco Rocati, vero nome di Rosa Chemical, al conduttore e direttore artistico Amadeus.
Polemiche e critiche. Con tanto di esposti alla Procura di Imperia, uno dell’associazione “Pro Vita Famiglia” che, parlando di “repulsione” e “volgarità”, aveva accusato i due artisti di aver “tenuto un comportamento di una gravità inaudita”. L’inchiesta in cui due cantanti erano stati accusati atti osceni in luogo pubblico (pena prevista carcere da quattro mesi a quattro anni) è stata archiviata, secondo il Corriere della Sera a essere determinante la fascia oraria: alle ore 22.50 i bambini non dovrebbero più essere davanti alla tv.
Mentre il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi arrivava addirittura a chiedere le dimissioni dei vertici della Rai, il sostituto procuratore Barbara Bresci aveva chiesto l’archiviazione ritenendo che Rosa Chemical e Fedez non avevano compiuto atti “idonei a offendere il senso comune del pudore in ambito sessuale” che avevano “finalità di puro spettacolo“. Uno show non previsto e nemmeno troppo originale.
Il quotidiano diretto da Luciano Fontana fa sapere che anche l’Agcom archivia perché la scena di “twerking” è avvenuta “abbondantemente al di fuori della fascia oraria protetta“, che va dalle 16 alle 19, e perché “il registro creativo e la tonalità emotiva” del contesto in cui si è svolta sono “idonei a stemperarne le criticità” impedendo che “assuma contorni morbosi o scivoli in una volgarità fine a sé stessa“. La stessa canzone, sottolinea l’Authority, a dire di Rosa Chemical veicola amore e sesso “in una ottica di libertà”, così come avviene in “numerose performance artistiche in cui sono presenti allusioni sessuali”. La scena tra Rosa Chemical e Fedez può anche non essere di buon gusto, ma è deve essere ricondotta “nel diritto di espressione artistica quale corollario della libertà di manifestazione del pensiero”.
Gli avvocati di Fedez, Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, nell’udienza preliminare, dopo il primo no alla richiesta di archiviazione del gip di Imperia, hanno spiegato che le immagini di “Sanremo 2023” non possono essere considerate contrarie al comune senso del pudore, concetto che negli anni si è evoluto, considerando che oggi qualsiasi adolescente online con lo smartphone trova canzoni e video con immagini “anche sessualmente più spinte di quelle viste a Sanremo“, quest’ultime inquadrabili come espressioni artistiche e non come rappresentazioni oscene.
I legali del rapper hanno poi prodotto le immagini di una puntata della trasmissione Rai “Fantastico 10” in cui Renato Zero nel 1989 aveva fatto “twerking su uno spettatore” senza l’apertura di un procedimento penale. Il gip Massimiliano Botti ha infine prosciolto Fedez e Rosa Chemical perché la performance si è svolta “in una fascia oraria non destinata alla visione da parte di persone di età inferiore ai 14 anni”.