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“Junk – Armadi pieni”, su Sky la il doc a puntate sull’impatto ambientale e sociale della moda usa e getta. Il trailer

di F. Q.

Qual è il costo reale del nostro guardaroba? Quale impatto hanno sul pianeta e sulla vita delle persone i vestiti che, con sempre più facilità, decidiamo di acquistare? Lo racconta Junk – Armadi Pieni, una docu-serie in sei puntate che apre a una riflessione sui costi sociali ed ambientali dell’eccessivo consumo di abbigliamento, disponibile da martedì 4 aprile con le prime due puntate sul canale YouTube di Sky Italia, on demand su Sky e su NOW. A partire da sabato 8 aprile la docu-serie sarà proposta anche su Sky TG24.

Ogni puntata di Junk – Armadi Pieni è girata in un Paese diverso e approfondisce un diverso effetto del sovraconsumo di vestiti: in Cile e Ghana, le discariche tessili del mondo, viene affrontato il tema degli scarti di indumenti. In Indonesia si scopre come la produzione di fibre artificiali stia annientando la biodiversità del Paese. In Bangladesh viene mostrato cosa è cambiato – e cosa no – a distanza di dieci anni dal crollo dello stabilimento tessile di Rana Plaza, il più grande incidente avvenuto in una fabbrica tessile, con oltre 1100 vittime. Il viaggio prosegue poi in India, per scoprire come una richiesta sempre maggiore abbia stravolto millenni di cultura della coltivazione del cotone nel Paese. L’ultima tappa è l’Italia, per raccontare i problemi che abbiamo anche a casa nostra, che però a volte sono meno visibili di altri.

Co-prodotta da Will Media e Sky, il co-autore è Matteo Ward, imprenditore, divulgatore e attivista. La serie è scritta e diretta da Olmo Parenti e Matteo Keffer di A Thing By.

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