Cronaca

Messina, madre muore e nessun si occupa di un bambino gravemente malato: il padre lo porta cadavere in ospedale

Dopo la morte della madre, un ragazzino di 11 anni, affetto da una grave patologia, non riceveva più le cure adeguate. Per questo il tribunale dei minori aveva disposto che fosse trasferito in una struttura adeguata alla sua malattia. Dieci giorni dopo il provvedimento, però, il minore si trovava ancora a casa col padre e il fratello che stamattina hanno notato che il ragazzo era in sofferenza e l’hanno trasportato all’ospedale. Ma per il ragazzino era ormai troppo tardi. La corsa in ospedale non è servita a nulla. Quando è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale non dava più segni di vita.

Una storia drammatica sulla quale adesso la procura di Patti, guidata da Angelo Cavallo, vuol fare luce. È stato aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per verificare perché dopo la notifica del provvedimento, il ragazzo si trovasse ancora a casa col padre. Di sicuro il ragazzo viveva in un contesto di grave disagio sociale ed economico, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti. Succede a Brolo, in provincia di Messina, è qui che l’undicenne era nato affetto da una rara patologia a causa della quale aveva ricevuto sin da subito delle cure anche presso l’ospedale Gaslini di Genova, specializzato in cure pediatriche. Alimentato solo da un sondino, le condizioni del piccolo si sono aggravate dopo la morte della madre, la scorsa estate. Da allora la famiglia, che già viveva in condizioni di grave disagio economico e sociale, è sprofondata nel degrado. Rimasto col padre vedovo, di 53 anni, e il fratello maggiore di 17, il piccolo non solo non riceva più cure adeguate al suo caso ma viveva perfino in scarse condizioni igieniche.

Un contesto drammatico che non era passato inosservato agli assistenti sociali di Brolo che avevano segnalato il caso al Tribunale dei minori di Messina. il giudice minorile aveva quindi disposto il trasferimento d’urgenza in una struttura adeguata dove il ragazzo potesse ricevere le giuste cure. Ma non c’è stato il tempo. Il provvedimento è del 23 marzo scorso. Stamattina, 3 aprile, cioè undici giorni dopo il provvedimento che disponeva il trasferimento d’urgenza, il ragazzo era ancora a casa col padre e col fratello. Perché si trovava ancora lì? Questa è la domanda alla quale cercherà di rispondere la procura di Patti che ha già disposto il sequestro della salma. Ignote sono, invece, al momento le cause della morte della madre. Gli accertamenti sul caso sono soltanto all’inizio. I magistrati si rivolgeranno anche a dei consulenti per verificare di chi è stata la responsabilità del mancato trasferimento del minorenne.

Foto di archivio