Mauro Coruzzi, conosciuto con il nome d’arte di Platinette, si sta lentamente riprendendo dall’ictus ischemico che lo ha colpito il 14 marzo scorso. Il conduttore ha deciso di raccontare alla Gazzetta di Parma come ha vissuto quei terribili momenti e il lungo percorso di riabilitazione che ha da poco iniziato ad affrontare: “Mi sono sentito come bloccato in un fermo immagine, paralizzato dall’incapacità e dalla sorpresa di non riuscire ad avere reazione alcuna”.
Coruzzi ci tiene a ringraziare di cuore il suo fisioterapista Andrea che, accortosi di cosa stava accadendo, ha chiamato immediatamente il 118. Le prime notti in ospedale sono state uno strazio per Platinette, che non dimenticherà mai più: “Dormire sarà un lusso o uno stato che mi resterà estraneo, non voglio perdermi nemmeno un istante del vivere”.
Tuttavia Coruzzi non si arrende e finalmente, dopo qualche giorno, si rende conto che qualcosa sta cambiando: qualche miglioramento c’è. Perché, come ricorda il conduttore citando le parole del grande De André: “‘dal diamante non nasce niente, dal letame nascono i fior’ e solo quando ti senti in mezzo ad un mare di guai, è la tua spinta che diventa una marcia in più a farti risalire in superficie, la sola che farà la differenza”. Coruzzi è dunque intenzionato più che mai a portare avanti con fermezza la riabilitazione: “Non permettete che vi sia strappata via la speranza, per voi, per chi vi sta vicino, per un dopo che può solo migliorare“.