“Io non ho perso il lavoro, me l’hanno scippato. E per questa truffa nessuno ha pagato. Questo patteggiamento è vergognoso”. Gianluca Ugliola è uno dei quattrocento operai della ex Embraco di Riva di Chieri. A ilfattoquotidiano.it racconta il suo sgomento dopo aver appreso la notizia del patteggiamento a quattro anni di reclusione per i quattro imputati per il crac della sua ex azienda. Secondo l’accusa, i vertici di Ventures avrebbero sottratto somme di denaro che erano destinate alla riconversione e al rilancio dello stabilimento produttivo. Una manovra che ha portato al fallimento e alla perdita del lavoro per oltre quattrocento famiglie. E il patteggiamento non prevede un indennizzo ai lavoratori che si sono costituiti parte civile.

Come considera questo patteggiamento?
Una goccia di giustizia in un oceano di ingiustizia. Queste persone hanno rovinato la vita a 400 famiglie. Pensate a uno come me che dopo aver lavorato trent’anni nella stessa azienda a cinquant’anni si è trovato senza un lavoro. Dopo sei anni di calvario siamo rimasti con nulla in mano.

In questi anni la politica è stata al vostro fianco?
Davanti ai cancelli sono venuti politici di tutti gli schieramenti. Venivano per fare campagna elettorale. Abbiamo ascoltato le promesse di quattro governi diversi ma non abbiamo mai visto fatti. Pensate a Calenda: nel 2018 da ministro dello sviluppo economico ci ha messo nelle mani di queste truffatori senza nessuna verifica preliminare. Se tutti avessero fatto il proprio dovere non saremmo a questo punto.

Che messaggio si manda agli imprenditori in questo paese con questo patteggiamento?
Il messaggio è che in Italia i truffatori vengono tutelati mentre i lavoratori onesti vengono lasciati soli. È un segnale pericoloso per il futuro del mondo del lavoro.

Come vede il suo futuro?
Non vedo l’orizzonte. A 55 anni mi ritrovo a fare il giro delle agenzie interinali ma mi dicono che sono troppo vecchio per lavorare e troppo giovane per andare in pensione. E così vado avanti con contratti a tempo di due o tre mesi. Eppure il lavoro dovrebbe essere un diritto garantito dalla Costituzione ma evidentemente non è così.

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