I social andrebbero presi a piccole dosi, è vero. Chi diventa personaggio pubblico inevitabilmente “incassa” fan e haters, amore e odio. Siamo sicuri però che tutta questa cattiveria debba essere legittimata per via della notorietà di chi si sta attaccando? Ovviamente no. Eppure, ancora oggi, un artista viene attaccato e fermato per strada e sui social a causa del suo aspetto fisico, orientamento sessuale o credo religioso. Nei giorni scorsi Levante, ospite di Programma con Claudia Rossi e Andrea Conti, ha confessato un fatto analogo. Mentre la cantante si trovava per strada, una donna l’ha fermata per farle una critica sul suo colore di capelli. Oggi, un’ennesima uscita infelice nei confronti di un altro cantante: Antonino Spadaccino. Reduce dalla vittoria di Tale e Quale Show, l’ex concorrente di Amici sta vivendo un periodo d’oro tra apparizioni televisive e nuova musica in arrivo. Qualche giorno fa, in occasione dell’ultima puntata di Benedetta Primavera con Loretta Goggi, il performer ha omaggiato un grande della musica italiana: Mango. Al termine dell’esibizione su Twitter è comparso però un commento che ha urtato la sensibilità dell’artista: “Quanto è passiva”.
Tre parole che hanno fatto non poco rumore, dimostrando quanto sia difficile ancora oggi andare oltre alcuni stereotipi che la nostra società ci impone. Antonino ha quindi replicato al commento in questione: “Mbè? Ci facciamo la guerra fra di noi? Tutti Alpha dietro una tastiera. Che gente str**za”. A prendere le difese del cantante anche Vladimir Luxuria, la quale ha voluto spiegare il significato del brutto termine utilizzato: “Passiva’ come insulto ha diversi significati: 1) usare il femminile per denigrare qualcuno denota misoginia e disprezzo per le donne, 2) chi considera essere passivo deprecabile si sente meno gay se fa l’attivo? Brutta cosa invidiare chi va in tv”.
La vera lezione è arrivata però qualche giorno fa. Con un video pubblicato sui social Antonino ha voluto ringraziare Vladimir e motivare la sua presa netta di posizione: “Ho preso due appunti perché non voglio sbagliare. Ringrazio Vladimir che è sempre così attenta e sensibile, quindi grazie di cuore. Ringrazio anche tutti i giornalisti che si sono occupati del passiva gate. Io non ho risposto a questo utente che mi ha dato della passiva perché mi sono sentito offeso. Ho risposto perché ritengo sia necessario dare un messaggio preciso: i social non sono una sputacchiera dei pensieri. Dietro allo schermo della tv, del telefono o del computer ci sono le persone. E le persone vivono, sentono e si dispiacciono, anche di un commento di un perfetto sconosciuto”, ha raccontato Antonino. E ancora: “Per un artista che non ha mai nascosto la sua natura ricevere un commento così stupido significa anche sentire la responsabilità di non far finta di niente. A me quel ‘passiva ‘detto nella goliardia di Twitter mi ha fatto anche ridere, perché oggi sono una persona risolta, matura. Perché ho gli strumenti per riconoscere un commento cretino da uno cattivo. Però non siamo tutti così”, ha sottolineato Spadaccino. È il peso del “sentirsi sbagliati” il messaggio finale rivolto al pubblico social: “Se l’avessero detto ad Antonino di Foggia di 14 anni avrebbe avuto un altro peso. Il peso specifico del sentirsi sbagliati. E io questo non lo posso permettere. Questo non è politicamente corretto, questo è eticamente giusto“.