Ci sono calciatori molto noti come Bryan Cristante e Defrel, ma anche noti sconosciuti al grande pubblico come Tiago Casasola e Mattia Novella, al centro delle due inchieste in mano alla Guardia di finanza di Roma su delega della procura della Capitale e di quella di Tivoli che vogliono fare chiarezza su un totale di 18 operazioni realizzate da Roma, Lazio e Salernitana tra il 2017 e il 2022. L’indagine – per alcuni aspetti simile a quella che ha riguardato la Juventus – ruota attorno alle plusvalenze realizzate dai tre club attraverso la compravendita di calciatori. Ecco tutti i nomi citati nei due decreti di sequestro firmati dai magistrati nelle rispettive inchieste per comprendere se – e in quale misura – i tre club abbiano sostanzialmente abbellito i bilanci.
Le vicende della Roma, da Marchizza a Kumbulla
L’indagine in mano ai pubblici ministeri Rita Ceraso e Maria Sabina Calabretta, coordinate dall’aggiunto Stefano Pesci, si sta concentrando su quattro operazioni in uscita e tre in entrata nell’era Pallotta. I nomi citati per i movimenti in uscita sono quelli di Riccardo Marchizza, Defrel, Marco Tumminello e Luca Pellegrini che avrebbero generato rispettivamente per 3, 5, 4.4 e 21 milioni di euro. Tra le acquisizioni sono invece citati invece lo stesso Defrel, oltre a Leonardo Spinazzola e Bryan Cristante. Sotto la gestione della famiglia Friedkin, invece, si sono realizzate quattro operazioni ritenute sospette. Si tratta dell’acquisto di Marash Kumbulla – iscritto a bilancio per 29,5 milioni di euro – e delle cessioni di Mert Cetin, Matteo Cancellieri e Aboudramane Diaby all’Hellas Verona che hanno generato plusvalenze per 4,38 milioni di euro nel primo caso e per 2,5 negli altri due.
I 7 scambi tra Formello e Salerno
Per quanto riguarda la Lazio e la Salernitana, invece, nel decreto di sequestro – che ha riguardato tutti gli indagati (Marco Moschini, Marco Cavaliere, Igli Tare, Luciano Corradi, Ugo Marchetti e Angelo Fabiani) tranne Claudio Lotito perché senatore – si legge che “avvalendosi delle fatture di vendita dei giocatori ceduti dalla Salernitana, frutto di valutazioni artefatte rispetto al valore di mercato del singolo calciatore al momento della cessione, indicavano nelle dichiarazioni dei redditi annuali elementi passivi fittizi (costi “gonfiati”), nonché facevano figurare nei bilanci societari i rispettivi valori di acquisto spropositati dei calciatori, così falsando il valore del patrimonio della società sportiva”. Il procuratore di Tivoli Francesco Menditto e i pubblici ministeri Lelia Di Domenico e Filippo Guerra hanno chiesto tutta la documentazione riguardante Jean-Daniel Akpa Akpro, Biagio Morrone, Tiago Casasola, Emanuele Cicerelli, Mattia Sprocati, Andrea Marino e Mattia Novella.