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La Casa Bianca fa rapporto al Congresso sul ritiro dall’Afghanistan: “Unica scelta possibile a causa delle condizioni lasciate da Trump”

Un ritiro inevitabile per le condizioni che si erano venute a creare a causa della gestione del dossier da parte della precedente amministrazione. Può essere riassunto così il contenuto del rapporto di 12 pagine che la Casa Bianca ha fornito al Congresso americano per spiegare i motivi che hanno portato alla decisione del presidente Joe Biden di ordinare il ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Un ritiro avvenuto in maniera disordinata che ha provocato, tra attentati dei terroristi dello Stato Islamico e la disperazione della folla che si accalcava dentro e fuori gli edifici dell’aeroporto di Kabul, numerose vittime tra i cittadini afghani che tentavano di fuggire da un futuro sotto l’Emirato Islamico dei Taliban.

La decisione, si legge, è stata resa “necessaria dalle condizioni lasciate dalla precedente amministrazione” guidata da Donald Trump, “non c’era nessun altro scenario possibile diverso dal ritiro”. Nel documento si spiega che quando Biden ha assunto l’incarico “i Taliban erano nella posizione militare più forte dal 2001 e controllavano quasi la metà del Paese”. Tale situazione era dovuta al graduale ma costante disimpegno di Washington da tutta l’area mediorientale e centroasiatica voluto da Trump quando ancora Stati Uniti e vertici talebani cercavano di ottimizzare gli Accordi di Doha, mai pienamente realizzati. Da questa esperienza, aggiunge la Casa Bianca, si è capito che “la priorità è alle evacuazioni anticipate quando si ha di fronte una situazione di sicurezza in via di deterioramento”. Il Pentagono quindi spiega come nei mesi precedenti alla fine della missione in Afghanistan l’amministrazione ha scelto di non far circolare “a voce alta e pubblicamente” lo scenario peggiore che si stava delineando per evitare di segnalare una mancanza di fiducia nel governo afghano.

Alle difficoltà dovute al deterioramento della situazione si aggiunge poi il fatto che alcune delle informazioni fornite al presidente Biden “erano sbagliate”, ha spiegato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, illustrando il rapporto. “Biden ha fatto molte domande ai suoi consiglieri per la sicurezza nazionale e alcune delle risposte si sono rivelate fallaci”, ha aggiunto. Stando così le cose, il presidente “si è rifiutato di mandare un’altra generazione di americani a combattere una guerra che per gli Stati Uniti doveva finire anni fa”. Per questo, a un anno e mezzo dalla ritirata dall’Afghanistan, la decisione presa rimane per Biden “quella giusta” e dalla quale “sono state tratte delle lezioni che vengono già applicate”.