Licenziato in tronco dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno (Fdi) dopo essere stato sorpreso mentre acquistava cocaina. E la sorte toccata al capo della segreteria tecnica dell’Ars, Giancarlo Migliorisi. Lo scorso 4 aprile Migliorisi è stato scovato dagli agenti della Mobile mentre acquistava 3 grammi di cocaina dallo chef Mario Di Ferro per 300 euro. Uno scambio avvenuto sotto casa dello chef nel primo pomeriggio e confermato dai due protagonisti in sede di interrogatorio. Scoperti dagli agenti, che sembra fossero già sulle tracce di Di Ferro, i due hanno ammesso tutto. Migliorisi ha raccontato di avere concordato al telefono lo scambio con Di Ferro, che è anche gestore del ristorante di Villa Zito, uno dei più noti ristorante di via Libertà, nel cuore della Palermo “bene”. Una compravendita che, stando a quanto raccontato agli investigatori da Migliorisi, era avvenuto anche in altre occasioni.

Di Ferro è stato arrestato in flagranza di reato mentre il capo della segreteria tecnica dell’Ars è stato segnalato al prefetto per uso personale. Per quest’ultimo però è scattato immediatamente il licenziamento: “Apprendo a mezzo stampa di fatti che coinvolgono un collaboratore del mio staff in vicende che hanno a che fare con la droga. Al netto della sua professionalità e competenza, ho ritenuto di licenziarlo con effetto immediato”, così il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha annunciato il licenziamento di Migliorisi che era dipendente Ars già da diversi anni ed era nella segreteria di presidenza anche di Gianfranco Micciché. Una vera e propria bufera dopo che gli stessi deputati regionali (non tutti) si erano sottoposti al test antidroga. Il primo a cedere una ciocca di capelli per testare la presenza di droga nell’organismo era stato proprio Galvagno: “Sono sempre stato contro ogni tipo di droga – ha scritto nella nota con cui ha annunciato il licenziamento del suo capo tecnico – proprio la scorsa settimana, insieme ad altri deputati dell’Ars, ci siamo sottoposti al test del capello. Il gesto di Migliorisi è ingiustificabile e va condannato. Pertanto ho ritenuto di provvedere al suo allontanamento dal mio ufficio”. Di Ferro ha invece riferito di avere fatto da tramite, versione che però non ha convinto la gip Ermelinda Marfia che ha disposto l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per lo chef e gestore di Villa Zito.

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