Una situazione “complessa ma stabile” per Silvio Berlusconi, che è “sempre vigile” mentre i medici stanno provando a ristabilire una corretta ossigenazione del sangue per alleviare lo stress del sistema cardiovascolare e respiratorio. A destare “grande preoccupazione” sono in particolare i problemi ematici dovuti a una forma di leucemia, scoperta “da qualche settimana” per la quale mercoledì ha iniziato la chemioterapia. È questo il quadro tracciato da fonti sanitarie dopo la prima notte di ricovero da ambienti vicini all’ex presidente del Consiglio, assistito all’ospedale San Raffaele in terapia intensiva cardio-toraco-vascolare dopo aver accusato affanno respiratorio dall’alba di mercoledì. Il problema ai polmoni sarebbe una conseguenza della leucemia.
Le analisi svolte dall’equipe, coordinata dal suo medico personale Alberto Zangrillo, hanno restituito questo scenario clinico, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Una situazione complessa, appunto, ma apparentemente stabilizzata nel corso del primo giorno di ricovero. C’è preoccupazione per la salute del leader di Forza Italia, perché le complicazioni innescate dalla malattia sono particolarmente debilitanti per un 86enne che, oltretutto, due anni fa ha già affrontato e superato una polmonite bilaterale dovuta al Covid-19. È per questo che – per volontà della famiglia – mercoledì non è stato diffuso un bollettino medico. C’era la necessità di comprendere come si sarebbe evoluto il quadro nel corso delle prime ore di cure, quale sarebbe stata la reazione ai farmaci somministrati a Berlusconi.
Che giovedì mattina, come comunicato da Forza Italia, ha telefonato al coordinatore nazionale Antonio Tajani e ha parlato con il capogruppo alla Camera Paolo Barelli, con il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri: “Ha rivolto un affettuoso saluto e ha raccomandato il massimo impegno in Parlamento, al governo e in Forza Italia perché ‘Il Paese ha bisogno di noi!'”. Tutti, si legge nella nota di Forza Italia, “gli hanno assicurato che non mancheranno di essere più attenti, ligi e presenti nel seguire le sue indicazioni, in attesa che si ristabilisca presto e torni a essere il combattente di sempre”.
Mercoledì l’ex premier aveva ricevuto la visita di tutti i figli – Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi – e del fratello Paolo, oltre alla presenza fissa della compagna Marta Fascina, arrivata con lui al San Raffaele mercoledì mattina. Poco prima di mezzanotte, Zangrillo ha lasciato il San Raffaele senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti che lo attendevano all’esterno. “Andate a dormire” sono state le uniche parole rivolte dal professore ai cronisti. Il professore non parlerà neanche giovedì: da ambienti del San Raffaele si apprende che al momento non è previsto un bollettino medico.
Ma, da ambienti vicini all’ex cavaliere, è arrivata comunque una sintesi di come è trascorsa la notte: la situazione rimane “complessa ma stabile”, Berlusconi è “sempre vigile” e si sta provando a ristabilire una corretta ossigenazione del sangue. La carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio che è a rischio di infezioni, compresa la polmonite che potrebbe complicare il quadro generale. Per Berlusconi si profila un ricovero di diversi giorni dopo che i cinque giorni trascorsi in reparto tra il 24 e il 30 marzo non sono stati risolutivi.
L’ex presidente del Consiglio era tornato a casa, dove ha trascorso la domenica delle Palme. Da Arcore aveva ringraziato per i messaggi giunti durante il suo ricovero, facendosi fotografare con un filo di barba, forse per la prima volta nella sua vita politica. “Sono già tornato al lavoro sui temi principali di questi giorni”, aveva assicurato. Poi la malattia è tornata a debilitarlo, la corsa in ospedale e l’attesa per capire se verrà superato l’ultimo problema di salute.