Un altro incontro uomo-orso in Trentino? Certo che questa volta, qualunque sia la verità, c’è la drammatica perdita di una vita di un giovane.

Per prima cosa, sopra qualsiasi polemica e strumentalizzazione, vorrei lasciare qui il profondo dolore per la perdita di una giovane vita. E già da qui si dovrebbe capire che, chi si occupa di animali e ambiente è per la vita e non per la morte, sia essa dell’uomo che di un animale. Ed è altrettanto vero, quanto afferma Mauro Corona, parlando di questo episodio.

Ma la cosa assurda è la corsa ad apparire da parte di molti politici trentini, subito pronti a sentenziare, senza nemmeno attendere l’esito delle verifiche medico-legali; tutti a dire che bisogna abbattere gli orsi, che è necessario ridurne la presenza; nessuno che faccia autocritica prendendo atto che nulla hanno fatto per prevenire tali situazioni, pur essendo al governo e avendo il potere decisionale!

E abbiamo il consigliere di FdI, Claudio Cia, che afferma in maniera barbara e incivile, che è colpa degli animalisti, che danno più valore alla vita di un animale che a quella dell’uomo. Può stare tranquillo il consigliere su questo tema, perché nelle attività messe in campo, molti animalisti-ambientalisti aiutano moltissime persone in difficoltà, certamente perché contattati per via di animali, ma non sa nemmeno, il consigliere di quanti disagi sociali si venga a conoscenza, abbinati alla presenza di animali.

E, per quanto riguarda la triste vicenda del ragazzo, sulla quale sarebbe stato meglio per tutti attendere gli esami autoptici, per definire se veramente sia stato un orso o meno a causarne la morte, rilevo l’inconsistenza degli argomenti della parlamentare Alessia Ambrosi, che scarica la responsabilità sulle associazioni animaliste per la tristissima vicenda. Oppure l’odio e l’istigazione alla violenza da parte del consigliere Lorenzo Ossana, che in un post su Facebook dice: “se sarà confermato nessuna pietà”!

Allucinante la voglia di morte e violenza in chi, nelle istituzioni, dovrebbe invece guidare alla comprensione e all’analisi scientifica, prima di ogni cosa.

Qui vorrei ribadire che innumerevoli volte sono state proposte soluzioni al problema della gestione della fauna selvatica in Trentino, con particolare riferimento ai grandi carnivori, proprio da parte degli animalisti, mai ascoltati:

Mancanza di corridoi faunistici: questa carenza strutturale comporta oltre 600 incidenti all’anno che coinvolgono persone, animali e vetture; anche qui prima o poi potrebbe scapparci il morto eppure nessun politico che ha potere decisionale (cioè in giunta!) se ne prende carico; tali corridoi, per esempio, oppure avrebbero permesso la diffusione degli orsi su territori più ampi lungo l’arco alpino, come peraltro era previsto dal progetto Life Ursus, abbassando così la possibilità di incontro diretto; ma nessun investimento in tal senso è stato fatto, si è preferito chiudere gli occhi e negare tale percorso.

Mancanza di adeguati investimenti sui bidoni anti orso nei centri di montagna: in molti paesi del Trentino di montagna, ancora oggi non ci sono adeguati investimenti per la sostituzione dei bidoni del rifiuto organico; questo attira gli animali e poi ci si lamenta della loro presenza; tutto va a rilento, come se il problema non esistesse per certi politici;

– Mancanza di adeguamento della regolamentazione del foraggiamento della selvaggina (lontananza dai centri abitati o meglio abolizione): molto spesso si vedono strutture adibite ai foraggiamenti per la caccia, per attirare selvaggina; ma questo attira anche orsi per il cibo diretto o lupi per la presenza della selvaggina stessa; anche qui, silenzio assoluto da parte dei decisori politici.

– Mancanza di adeguato programma di monitoraggio, studio e controllo del territorio dove orsi e lupi vivono: il progetto Life Ursus è stato abbandonato a sé stesso proprio dalla politica, quella che dovrebbe e potrebbe decidere, non certo dagli animalisti!

In moltissime occasioni sono state lanciate proposte, certo oltre alle proteste per gli abbattimenti facili; ma nessuno ha mai voluto un confronto per ascoltare tali proposte; si preferisce il rifiuto al dialogo, si preferisce buttare addosso ad altri le responsabilità!

I politici hanno il potere per decidere se creare strutture, se creare informazione, se creare condivisione. Ma notiamo che, invece, per questi politici che urlano a gran voce parole di odio e istigazione alla violenza, il problema della gestione dei grandi carnivori è molto comodo e strumentale per nascondere l’inettitudine evidente nella gestione dei problemi della sanità, del lavoro, della scuola, dei cambiamenti climatici che stanno portando tutti verso scenari disastrosi.

Risulta comodo scaricare sugli ambientalisti-animalisti le responsabilità; peccato che non abbiano il potere decisionale, ma lo hanno proprio quelli che urlano all’odio e al rancore e non vogliono, invece, progettare soluzioni sostenibili.

E, intanto, proprio a poca distanza dal fatto, un assassino umano è ancora a piede libero e ignoto. Ma qui, nessuno pare occuparsene più di tanto! Cosa succederà ora? Che la politica avrà il pretesto assurdo di abbattere a spron battuto orsi e lupi? Probabile, ma non risolveranno così i problemi di un Trentino che sta andando verso percorsi che appartenevano al Medioevo: dare in pasto il mostro alla folla inferocita, che non si accorge di quanto i politici di turno li stiano prendendo in giro!

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