È stata la sorella a trovare il cadavere, tornando a casa nel pomeriggio di mercoledì 5 aprile: uno studente universitario di 29 anni, originario di Manduria (Taranto), si è suicidato impiccandosi con una corda al portone nella sua abitazione di Chieti Scalo. La ragazza – che viveva insieme a lui – ha chiamato subito il 118, ma le condizioni del giovane erano ormai disperate e i soccorritori hanno solo potuto constatarne il decesso.

Secondo le prime ricostruzioni e le informazioni trapelate dai quotidiani, il ragazzo, studente di Medicina all’Università Gabriele d’Annunzio, ha lasciato un block notes di 42 pagine per chiarire le motivazioni del suo gesto, in cui si accenna a problemi legati al rendimento universitario e a esami mai sostenuti o superati. Per nascondere la realtà sulla sua carriera accademica lo studente ha inanellato di fronte alla sua famiglia una serie di bugie, che forse possono spiegare il gesto estremo.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).

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