Ecco i documenti classificati che han messo l’intelligence occidentale in stato di massima allerta. Cinque fogli ingialliti sono le armi con cui da 48 ore la guerra prosegue con altri mezzi, non meno insidiosi. Si tratta di immagini di documenti classificati che rivelerebbero dettagli di operazioni, dispiegamenti, ruoli, dotazioni e perdite dell’alleanza che supporta l’Ucraina, “sensibili” anche in vista dell’annunciata controffensiva di Kiev. Hanno iniziato a comparire sui siti e piattaforme social venerdì, un secondo blocco di file riservati apparsi sul website anonimo 4Chan e poi su altri social riguarda invece i rapporti americani con il Medioriente e la Cina.
I documenti sono datati dal 23 febbraio al 1 marzo e forniscono quelli che sembrano dettagli sui progressi delle armi e delle attrezzature che entrano in Ucraina con tempistiche e quantità più precise rispetto a quelle che gli Stati Uniti generalmente forniscono pubblicamente. Appaiono come fotografie di grafici di consegne di sistemi d’arma previsti, andamento dei munizionamenti e degli addestramenti, stima delle perdite e altri piani. Funzionari del Pentagono riconoscono che si tratta di documenti del Dipartimento della Difesa, ma le copie sembrano essere state alterate in alcune parti rispetto al loro formato originale. Le versioni modificate, ad esempio, sopravvalutano le stime americane dei morti in guerra ucraini e sottovalutano le stime delle truppe russe uccise. L’attendibilità generale di questi materiali top secret era inizialmente più controversa, ma l’annuncio di un’inchiesta ufficiale a Washington e la reazione della sicurezza nazionale Usa e del Pentagono fanno propendere per la l’autenticità, almeno parziale.
E’ anche l’opinione di diversi analisti in materia strategica consultati da ilfattoquotidiano.it nelle ore scorse che concordano anche su una chiara matrice Usa-Ucraina. Resta da capire chi li abbia diffusi realmente e con quale scopo: nel caso provenissero da ucraini filo-russi sarebbe quello di danneggiare i piani occidentali, ma c’è anche l’ipotesi che siano stati diffusi ad arte, quella della guerra, per fare del depistaggio cioè di far credere ai russi di voler fare una cosa e farne un’altra, o di accreditare debolezze nei reparti dispiegati dove non ci sono, specie in vista dell’annunciata controffensiva di Kiev. Va dato anche conto che il dossieraggio di cabli top secret sembra agitare anche Mosca. Il primo ministro russo Mikhaiul Mishustin ha vietato ai funzionari governativi di lasciare il Paese senza un permesso speciale. Il Financial Times a inizio settimana ha rivelato che i servizi di sicurezza russi avrebbero iniziato a sequestrare passaporti ad alti funzionari e dirigenti di aziende statali per impedire i viaggi all’estero, “mentre la paranoia per le fughe di notizie e le defezioni si diffonde nel regime del presidente Vladimir Putin”.
I PRIMI DOCUMENTI TOP SECRET
Ad aprire il doppio fronte, trincee e documenti d’intelligence, è stata la diffusione di cinque documenti “top secret” provenienti dal comando statunitense che ritraggono la situazione del sostegno americano e atlantico alla resistenza ucraina. Se ne ha traccia su Discord, una piattaforma di chat di social media popolare tra i videogiocatori e nelle analisi di Bellingcat, il sito investigativo olandese. I dubbi su autenticità e scopo della diffusione animano un acceso dibattito internazionale, aperto dal New York Times. I documenti sono uno stato dell’arte fino alla data del primo marzo e lo descrivono attraverso i dati di tre comandi del Pentagono. Si rilevano, disposte in infografiche, informazioni sensibili su diversi fronti, a partire dalla reale presenza e ruolo di soldati della Nato in Ucraina che è sempre stata negata: 97 secondo il documento, 50 dei quali britannici (poi lettoni, francesi e 14 americani e un olandese) e non con compiti addestramento ma di sostegno diretto a Kiev in frangenti delicatissimi come la designazione di bersagli per raid aerei e missilistici o la gestione del parco droni per ricognizioni tattiche. I documenti illuminano anche l’impegno attorno all’Ucraina: agli ordini del Comando per l’Europa ci sarebbe uno schieramento di 92 mila militari con 17 navi e cinque sottomarini nucleari a scopo di deterrenza. La forza aerea conta su 4 bombardieri B-52 e sette squadriglie di caccia, due di generazione F-35.
UN INCUBO CHIMATO MUNIZIONI, LA CONTA SOSPETTA
Sono anche dettagliate alcune missioni con arei spia e droni (non si fa menzione di Sigonella). Delle 952mila munizioni d’artiglieria di calibro pesante fornite complessivamente al primo marzo ne restavano 10mila, buone per quattro giorni di battaglia soltanto. Segno di quanto massiccia fosse la controffensiva ma anche del livello di “consumo” del munizionamento, problema che se confermato ipoteca il potenziale della controffensiva. La documentazione dà anche conto dell’usura dei reparti, 13 gruppi di artiglieri, 34 brigate di manovra e 26 di riserva territoriale giudicate inadatte alla guerra di movimento. Mosca potrebbe contare invece su 424 gruppi da combattimento sui 527 ma 110 non sono operative. Sulle perdite, ed è uno dei dati che hanno fatto sospettare sull’integrità dei documenti diffusi, si sarebbero registrate 16-17mila caduti russi contro 61-71mila ucraini, un rapporto ritenuto non credibile specie alla luce delle stime fornite finora. Il generale Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff, lo scorso novembre ha dichiarato pubblicamente che la Russia ha perso “ben oltre” 100mila soldati e anche l’Ucraina ne ha perse altrettanti. E quelle stime hanno continuato a salire negli ultimi mesi, anche se i funzionari hanno smesso di fornire numeri più precisi.
LE AMMISSIONI USA
Gli analisti della sicurezza contattati dal New York Times ritengono che ci siano anche slide informative sensibili sulla Cina, sul teatro militare indo-pacifico, il Medio Oriente e il terrorismo. Un alto dirigente dell’intelligence Usa ha definito la fuga di notizie “un incubo per i Five Eyes”, come è chiamata l’alleanza per la condivisione dell’intelligence tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e Canada. Mick Mulroy, un ex alto dirigente del Pentagono, ritiene che sia “una significativa violazione nella sicurezza” che potrebbe ostacolare la pianificazione militare ucraina: “Poiché molte di queste sono foto di documenti, sembra che si tratti di una fuga di notizie deliberata fatta da qualcuno che desidera danneggiare gli sforzi dell’Ucraina, degli Stati Uniti e della Nato”. Un analista ha descritto al Nyt ciò che è emerso finora come la “punta dell’iceberg“.
LA SECONDA ONDATA
Una seconda serie di documenti classificati dettagliano altri segreti della sicurezza nazionale americana. La prima apparizione nota è e su 4chan, una bacheca anonima e marginale. Il documento è una mappa che pretende di mostrare lo stato della guerra nella città ucraina orientale di Bakhmut, teatro di una feroce battaglia durata mesi ma la documentazione include anche diapositive informative sensibili sulla Cina, il teatro militare indo-pacifico, il Medio Oriente e il terrorismo. Il quadro e la portata delle presunte rivelazioni è ancora poco chiaro. Il New York Times cita il parere di due espetti. Kyle Walter, capo della ricerca di Logically, una società britannica che tiene traccia della disinformazione e monitora canali russi di spicco su Telegram. Sostiene che i grafici sulle perdite sarebbero un’operazione di “influenza occidentale”. Jonathan Teubner, amministratore delegato di FilterLabs AI, che tiene traccia dei messaggi in Russia, ha affermato che mentre le voci pro-Cremlino affermavano che la fuga di notizie era una campagna di disinformazione americana o ucraina, il suo analista capo pensava che potesse trattarsi di un’operazione russa intesa a seminare sfiducia tra Washington e Kiev.