La Cina continua a minacciare Taiwan. E lo fa nel secondo giorno di manovre militari ordinate da Pechino, dopo il nuovo picco di tensione raggiunto tra la Repubblica Popolare, Taipei e gli Stati Uniti per il viaggio della presidente Tsai Ing-wen a Washington. Undici navi da guerra e 70 aerei cinesi si sono schierate intorno a Taiwan, come reso noto dal ministero della Difesa dell’isola che ha aggiunto di monitorare i “movimenti militari cinesi attraverso un sistema congiunto di sorveglianza e ricognizione dell’intelligence”. Proprio queste operazioni di sorveglianza hanno rivelato che gli aerei da guerra individuati fino alle 12 ora locale (le 6 in Italia) includevano un mix di jet da combattimento e bombardieri.
Durante le esercitazioni militari cinesi di ieri sono stati “simulati attacchi di precisione congiunti contro obiettivi chiave sull’isola di Taiwan e nelle acque circostanti”, spiegano domenica i media statali. L’emittente statale cinese Cctv ha reso noto che l’aviazione ha schierato decine di aerei per “volare nello spazio aereo dell’obiettivo” e le forze di terra hanno effettuato esercitazioni per “attacchi di precisione su più obiettivi”.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, attraverso un portavoce del dipartimento di Stato hanno esortato la Cina alla “moderazione e a non cambiare lo status quo”. Washington “sta monitorando da vicino le azioni di Pechino” intorno all’isola, considerata dal Paese comunista una ‘provincia ribelle’ da riunificare alla madrepatria. Gli Stati Uniti “hanno risorse e capacità sufficienti nella regione per assicurare la pace e la stabilità e rispettare gli impegni di sicurezza nazionale”.