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Il premier israeliano Netanyahu conferma il contestato ministro della difesa. A Gerico ucciso un palestinese di 15 anni

Con una mossa a sorpresa il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato come ministro della Difesa Yoav Gallant che aveva licenziato settimane fa per questioni legate alla riforma giudiziaria. “Ci sono state divergenze, anche pesanti ma – ha detto in una conferenza stampa sulla attuale situazione di sicurezza in Israele – ho deciso che Gallant resta nel suo incarico a mantenere la difesa di Israele”. La riforma della giustizia, che attribuisce maggiori poteri al governo nei confronti dei giudici e delle loro decisioni, è duramente contestata ed è alla base delle numerose manifestazioni che si stanno svolgendo nel paese ormai da mesi. Di fronte alle crescenti pressioni dell’opinione pubblica Netanyahu ne ha rinviato l’approvazione. Malgrado lo stato di allerta nazionale, 250mila israeliani sono scesi anche ieri in strada l’altro ieri, per il quattordicesimo sabato consecutivo- per manifestare contro la riforma. Israele “è sotto attacco terroristico” ma “il mio governo riporterà la calma e la sicurezza”, ha detto il premier accusando il governo precedente di aver abbassato la guardia e le attuali manifestazioni contro la riforma e di aver consentito al nemico “di interpretarle come una mancanza di determinazione” nel Paese. “Respingeremo questi attacchi – ha sottolineato – e batteremo i nostri nemici”.

Oggi è stata un’altra giornata tragica nel paese. Un ragazzo palestinese di 15 anni, Muhammad Oweidat Bilhan, è stato colpito a morte oggi dal fuoco di militari israeliani durante uno scontro nel campo profughi Aqabat Jaber, presso Gerico (Cisgiordania). Altri due palestinesi sono stati ricoverati in ospedale, dopo essere stati colpiti dal fuoco di militari che a quanto pare sono entrati per catturare dei ricercati. I palestinesi uccisi solo da inizio anno sono 98, di cui 18 minorenni. E’ deceduta in ospedale a Gerusalemme Lea Lucy Dee, la madre delle due sorelle uccise venerdì in un attentato palestinese ad Hamra, nella valle del Giordano. In quell’attacco la madre era rimasta ferita in modo molto grave e per giorni i medici hanno cercato di tenerla in vita. Le tre erano anche cittadine britanniche. Le vittime israeliane da inizio anno salgono a 19.