Ne è passata di acqua sotto i ponti dall’esordio della prima edizione di Mercedes Classe A: era il 1997 e la “stellina” esordiva sul mercato con una carrozzeria da sbarazzina monovolume a prova di città, strizzando l’occhio soprattutto al pubblico rosa. Il debutto fu travagliato, però, macchiato da problemi di stabilità dinamica nella manovra di scarto dell’ostacolo: problema che Mercedes risolse installando su tutte le Classe A prodotte – incluse quelle già consegnate ai clienti – il sistema di controllo elettronico della stabilità, noto come “ESP”, che la casa tedesca aveva introdotto qualche mese prima sulla sua ammiraglia, la Classe S.
Nel 2012, poi, la A si è rinnovata totalmente, abbandonando la fisionomia da van urbano per sposare la più comune formula della berlina due volumi a coda tronca. Risultato? L’età media della clientela di riferimento si è abbassata in un batter d’occhio di 13 anni, che in campo automotive corrispondono più o meno a un’era geologica. Un cambio di identità gradito anche nel nostro Paese dove, sempre dal 2012, sono state vendute poco meno di 142 mila unità della Classe A, il cui futuro potrebbe essere da crossover, sostengono i rumors.
Il suo presente, invece, passa dall’aggiornamento di metà carriera del modello attualmente a listino. Ecco quindi che arrivano un musetto ancora più affilato, da squalo, un cofano con due muscolose nervature, la griglia frontale “a stellette” e gruppi ottici aggiornati nella grafica. Un maquillage leggero, perché squadra che vince non si cambia, o perlomeno si cambia poco. La continuità si ritrova pure all’interno, dove il sistema di infotainment MBUX a controllo vocale si aggiorna – strumentazione e infotelematica si controllano da due schermi con diagonale fino 10,25”, che campeggiano all’apice della plancia – e arriva una console centrale ridisegnata.
Per tutte le versioni sono di serie il cambio automatico doppia frizione a 7 o 8 rapporti e i cerchi di lega. I motori a benzina hanno potenze da 136 a 224 CV: sono tutti mild-hybrid a 48 volt o plug-in hybrid (l’ibrido ricaricabile alla spina) con propulsore elettrico ausiliario da 80 kW, che permette di viaggiare a zero emissioni allo scarico per circa 80 km. I diesel, invece, coprono dai 116 ai 190 CV di potenza, con percorrenze omologate fino a 20 km/l.
Per gli insaziabili ci sono le edizioni by AMG, con griglia radiatore grembiulatura anteriore specifiche. In questo caso le potenze oscillano fra 306 e 421 CV, scaricati a terra attraverso le quattro ruote motrici. Al volante della più “cavallata” del gruppo si apprezzano le enormi riserve di coppia motrice che il 2 litri turbo è in grado di esprimere, messe ancora più in risalto dalla sveltezza della trasmissione a doppia frizione. Elevato grip meccanico e un ottimo contenimento di rollio e beccheggio invitano il driver a darci dentro senza remore. Il tutto, infine, è condito da uno sterzo dall’ottima calibratura e da un impianto frenante che infonde sicurezza. Prezzi a partire da 35.120 euro; ma per la A45 S by AMG ne servono quasi il doppio.