Cinque morti, compreso l’assalitore, e almeno otto feriti. È quello che è successo a Louisville, nel Kentucky, dove un ex dipendente è entrato in banca armato con un fucile AR-15 e ha aperto il fuoco. Il tempestivo intervento della polizia non è stato sufficiente a evitare l’ennesima tragedia. L’incidente è avvenuto intorno alle 8.30 del mattino locali alla Old National Bank, quando l’aggressore è entrato e ha sparato. Gli agenti arrivati sul posto in meno di tre minuti da quando è scattato l’allarme lo hanno affrontato e “neutralizzato”. Le indagini sono in corso per accertare se sia stato ucciso dai colpi della polizia o si sia tolto la vita. “Non sappiamo esattamente le circostanze della sua morte”, ha detto il vice capo della polizia di Louisville Paul Humphrey.
I motivi del gesto folle non sono ancora chiari e l’Fbi sta collaborando con la polizia di Louisville por cercare di far luce rapidamente sull’accaduto. Dei feriti non si conoscono le condizioni: sono stati trasportati in ospedale e fra di loro c’è anche un agente. Mentre si lavora all’identificazione delle vittime e si procede a informare le famiglie, il governatore Andy Beshear trattenendo a fatica le lacrime ha riferito che fra le vittime ci sono due suoi amici. “Questa è la mia banca, conosco praticamente tutti”, ha aggiunto ringraziando le forze dell’ordine per il pronto intervento il sindaco di Louisville Craig Greenberg e il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell. “Grazie per l’azione rapida, per il coraggio. le nostre preghiere sono per le vittime e le loro famiglie”, ha detto McConnell parlando anche a nome della moglie, l’ex segretario ai Trasporti Elaine Chao.
La strage di Louisville è destinata ad alimentare il dibattito sulle armi in America dove, dall’inizio dell’anno, ci sono state almeno 146 sparatorie di massa, ovvero più di una al giorno. Al momento non si intravede una soluzione con il Congresso spaccato e Joe Biden con le mani legate. I democratici chiedono da tempo a gran voce almeno una stretta sui controlli, mentre i repubblicani fanno muro in difesa di quel Secondo Emendamento che va tutelato, secondo loro, di fronte a tutto e tutti. Posizioni lontanissime che, con la campagna elettorale per il 2024 che si avvia a entrare nel vivo, sono destinate ad allontanarsi ancora di più.