Scuola

C’è un’Italia che vuole tornare alle preghiere in classe: l’ho trovata nelle reazioni al mio post

“Idiota! Rinnegare Dio, farai una brutta fine. Mi fai pena” (S. D.). “Ateo da A – Theos ossia senza Dio non come te che sei deficiente, da de-ficere ossia che ti manca il cuore di carne (J. S.). “Io lo vado a trovare in privato” (A. P.); “Tu vai radiato e condannato a spalare merda e dormire con i porci. Mangiando merda. Per non dire peggio” (B. C.). “Il rutto quotidiano si è espresso” (C. C.). “La corda è gratis cappio compreso” con tanto di foto (I. B.); “Alex Benito Corlazzoli Mussolini”. “Fatti una doccia. Di quelle che si facevano una volta, però” (AS.). “Io direi proprio Adolf Corlazzoli” (M.). “E’ venerdì santo, si sa che il demonio soffre. Povero diavolo che scrive certe nefandezze. Arriverà domenica e tu sarai schiacciato, serpente velenoso maledetto” (M. C. M.). “Spero che i miei figli sputino in faccia a maestri come te” (S.). “Tu andresti invece spedito nei gulag” (F. E.). “Hai la faccia a cui piacciono i bambini” (G.). “Gentaglia come te dovrebbe essere accompagnata a fare una passeggiata a piazzale Loreto. “Lei è un razzista cristianofobico e un nazista e i nazisti devono essere eliminati” (P.). “Tu devi stare molto attento a dire queste cose …va a finire male”. “Deficienti, Infetto quotidiano, dementi, corrotti” (Vittorio Sgarbi su YouTube commentando le mie parole). Questi sono solo alcuni degli oltre mille commenti arrivati sui miei canali social dopo il mio post sul blog “Perché la maestra che ha fatto recitare le preghiere non andava sospesa ma licenziata”.

Ecco l’Italia dei talebani cattolici. Oltre mille commenti dove il 99% non va oltre gli insulti, le minacce. Torno sulla questione perché le risposte dei lettori del mio post sono ancor più preoccupanti del fatto che la maestra in provincia di Oristano abbia fatto recitare in classe l’Ave Maria e il Padre Nostro. Molti commentatori cattolici difendono la maestra e la recita delle preghiere parlando di gender, di omosessualità che non c’entrano assolutamente nulla con quanto ho sostenuto nel mio articolo.

La maestra sarda ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera che ha realizzato anche un braccialetto, un piccolo rosario con le perline e dopo il “Pater” e l’”Ave”, li ha salutati con un “Che Dio vi benedica!”. Non solo la maestra ha anche portato dell’olio santo in classe: “Ho portato l’olio da Medjugorje, l’ho dato ai bambini e loro se lo sono messi l’un l’altro, come in un gioco”, ha dichiarato l’insegnante.

Non metto in discussione chi come la maestra crede nel valore della preghiera o dell’olio santo ma la scuola non è l’oratorio e nemmeno un’aula di catechismo. L’insegnante sarda è libera di portare l’olio santo a casa sua, di far recitare preghiere ai suoi figli ma la scuola è un luogo dove si insegna non dove si indottrina. Il fatto che migliaia di persone difendano questo rito fatto dalla maestra è il segno più evidente che non si è compresa la funzione dell’Istruzione.

Cito la nota della diocesi di Brescia che nel 2014 citando una circolare ministeriale del 13 febbraio 1992 (nota 13377/544MS) che ammise la possibilità di far rientrare, su iniziativa e deliberazione conforme degli organi collegiali dei singoli istituti, eventuali atti di culto e due pronunce del Tar dell’Emilia Romagna, fa chiarezza su questa questione: “Atti di culto nelle scuole in orario di lezione (cosiddetto curricolare): sono da evitare, anche se fosse fatta salva la libertà di parteciparvi; atti di culto nella scuola durante l’ora di religione cattolica: sono da evitare per rispettare il carattere culturale dell’irc; atti di culto nella scuola in orario extracurricolare (prima delle lezioni, o durante l’intervallo o alla fine o in appositi spazi orari destinati ad iniziative integrative): possono essere richiesti e organizzati da associazioni di insegnanti, genitori e studenti su delibera del consiglio di circolo o di istituto”. Parole dell’Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università.

Ma in questo Paese ove a scuola è tutto possibile, basta essere cattolici, c’è chi come Sgarbi difende chi viola la Legge: “Che un insegnante nei giorni di Natale faccia recitare l’Ave Maria e il Padre Nostro ai suoi allievi è qualcosa che non può che essere guardato con ammirazione e meritare un premio”, ha detto il sottosegretario alla Cultura… aggiungerei cattolica. Non solo l’assessore all’Istruzione della Regione siciliana Mimmo Turano, della Lega, ha annunciato in un video sui social: “La maestra sospesa per le preghiere in classe la prender come consulente”. Speriamo non con i soldi dei siciliani che non credo siano tutti ferventi fondamentalisti cattolici.

Dopo questi commenti; a seguito delle dichiarazioni della maestra e la difesa di Sgarbi e Turano sono ancor più convinto che quella maestra andasse licenziata e non solo sospesa perché come cita la Costituzione la “Scuola è aperta a tutti” non solo ai bambini cattolici che conoscono le preghiere. La Scuola che piaccia o meno non è dei governanti di turno.