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Madonna di Trevignano, Gisella Cardia nega tutto da Bruno Vespa: “Non piange sangue da due anni, non è vero che lacrima ogni 3 del mese”

Intervistata dal giornalista, la presunta veggente ha sostanzialmente ritrattato, replicando alle accuse di truffa che le sono state mosse

di Gianpiero Pisanello

Proprio quando tutti si chiedevano che fine avesse fatto e si interrogavano su una sua possibile fuga all’estero, Gisella Cardia, la sedicente veggente di Trevignano Romano balzata agli onori delle cronache per i suoi “rapporti speciali” con la Madonna, è riapparsa in tv su Rai 1. Lo ha fatto nel programma 5 minuti condotto da Bruno Vespa. Intervistata dal giornalista, la presunta veggente ha sostanzialmente ritrattato, replicando alle accuse di truffa che le sono state mosse e parlando anche delle lacrime della statua della Madonna che da anni conserva con se dopo un pellegrinaggio a Medjugorje. Proprio su quelle lacrime la Cardia ha da dire qualcosa, soprattutto, dopo l’esposto presentato in Procura da un investigatore privato che attesterebbe che si tratta di sangue di maiale: “Un’assurdità – afferma la donna a Vespa – non è certificato assolutamente. Ma solo il pensiero di un giornalista. Il sangue è stato analizzato dai carabinieri del Ris. Non abbiamo ancora avuto gli esiti. Dal 2016 non abbiamo ancora avuto i risultati delle analisi”.

Non solo. Gisella Cardia ha voluto anche specificare che la statuetta della Madonna prima aveva pianto lacrime bianche, poi apparentemente di sangue, negando sostanzialmente quanto riferito finora: “Non è vero che piange il 3 di ogni mese, sono tutte false dette dai media. Noi diciamo un rosario, la Madonna lascia un messaggio. Non piange da due anni: ha pianto due anni fa lacrime di sangue e poi non è accaduto più”. Bruno Vespa, poi, ha fatto notare allla presunta veggente la storia di Luigi Svella, ovvero colui che ha donato 123mila euro alla sua associazione: il benefattore ha detto infatti di aver visto piangere la statua conservata dalla signora di origine siciliane per ben due volte sottolineando che prima, però, Cardia si era avvicinata alla Madonna e l’aveva toccata con le mani sugli occhi. “No – ha replicato Gisella – io ho testimonianze di persone davanti a cui ho chiesto alla Madonna se potesse dare segno della sua presenza. E lei ha lacrimato qualche volta lacrime bianche, ma come segno della sua presenza”. A Giuseppe Marazzita, avvocato presente nello studio che assiste Gisella Cardia, il giornalista chiede se la Cardia non possa incorrere nel reato di abuso della credulità popolare: “Si tratterebbe in realtà di un illecito amministrativo – commenta l’avvocato -. Bisognerebbe avere rispetto della religiosità altrui. Ciò che è importante è che non venga ferita la dignità di Gisella Cardia e raccontate menzogne”.

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