All’origine del duplice delitto, avvenuto in un appartamento di via Benedetto Varchi, forse una lite degenerata in tragedia o forse un raptus di follia
Ha impugnato un coltello da cucina e – incurante del fatto che in casa ci fossero anche i suoi figli – si è avventato contro la moglie e la suocera, uccidendole entrambe. Per questo è stato arrestato ad Arezzo, nella notte, un cinquantenne di origine magrebina. A lanciare l’allarme è stato proprio il figlio maggiore della coppia, un ragazzo di 16 anni che non ha esitato a chiamare la polizia e i soccorsi: la più anziana delle due donne è morta subito a causa delle ferite inferte, mentre l’altra è deceduta in ospedale, dove è arrivata in condizioni disperate. All’origine del duplice delitto, avvenuto in un appartamento di via Benedetto Varchi, forse una lite degenerata in tragedia o forse un raptus di follia.
Interrogato dal pm Marco Doni, insieme al capo della squadra mobile locale Sergio Leo, il 50enne – in evidente stato confusionale – ha confessato il delitto. Stando alle prime ricostruzioni, sembra che il clima in casa fosse teso da tempo, tanto che la suocera si era trasferita a vivere con la figlia proprio per proteggerla dalla furia dell’uomo. Nella serata di mercoledì 12 aprile, il marito ha impugnato un coltello da cucina e si è scagliato contro la moglie e la suocera, entrambe aretine, quindi è fuggito per le scale e si è rifugiato in un piazzale esterno, dove è stato poi fermato da una volante della polizia.