Mentre giungono denunce sia alla procura di Civitavecchia che alla Guardia di Finanza di Colleferro, il prossimo 8 maggio Gisella Cardia dovrebbe comparire dinanzi al tribunale di Patti, in provincia di Messina, per la bancarotta fraudolenta dopo il fallimento della sua impresa in Sicilia
Il caso di Trevignano Romano, giorno dopo giorno, non finisce di regalare colpi di scena. Ora, è il vescovo della diocesi di Civita Castella, monsignor Marco Salvi, a voler fare chiarezza e ad intervenire in merito alle presunte lacrimazioni e apparizioni. Da circa un mese, infatti, è stata istituita una commissione intenta ad esaminare tutto ciò che avviene attorno alla sedicente veggente Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, che ogni terzo giorno del mese vedrebbe in apparizione la Madonna, radunando centinai di fedeli. Questa commissione, formata da diversi esperti tra cui un mariologo, un esorcista, uno psicologo, un teologo e un canonista, ha dato il via ad un’indagine diocesana che si basa prettamente su un percorso formato da “norme per discernere su presunte apparizioni” fissate dalla stessa Congregazione per la Dottrina della Fede. “La commissione sta lavorando proficuamente per fare chiarezza sui fatti noti a tutti. Nei prossimi giorni verrà presentata una prima relazione”, riferisce il vescovo della diocesi di competenza monsignor Marco Salvi. Si comprende nettamente l’intenzione di far presto e di portare un po’ di luce in una situazione che assume contorni sempre più grotteschi, accentuata ancora di più non solo dal clamore mediatico, ma anche dalle accuse di truffa mosse da alcuni dei seguaci della Cardia. I tempi della Chiesa, in queste circostanze, sono molto più lunghi e meticolosi. Molti fedeli, nonostante questa voglia di far presto, sottolineano come la Chiesa non sia mai intervenuta a monte in questa situazione che ha avuto inizio nel lontano 2016. Solo con l’arrivo del nuovo parroco don Piero Rongoni, all’inizio della scorsa estate, si sarebbe iniziato infatti a vedere un po’ di rigore.
Fu lui a vietare espressamente che gli incontri di preghiera con la presunta veggente potessero continuare a tenersi nella parrocchia ogni martedì come ormai era divenuta consuetudine da sette anni: la scelta del nuovo parroco fu commentata con un frase ad effetto da parte di Gisella e di suo marito Gianni Cardia, “Gesù cacciato dalla sinagoga”, dissero. Ora tutta questa storia ricade nelle mani del nuovo vescovo. Il suo predecessore, monsignor Romano Rossi, non solo non ha mai esaminato fino a fondo questa situazione “paranormale”, ma ha cercato anche di sostenerla. In queste ore, infatti, circola in rete un video, realizzato nel settembre del 2016, in cui il vescovo precedente è accanto alla veggente sull’altare della chiesa Casa del Fanciullo di Trevignano Romano per la recita del rosario. Alla fine della cerimonia, prima dell’intervento della Cardia, addirittura benedice i fedeli con in mano la statua della Madonna che avrebbe versato lacrime di acqua e sangue. Ora, in attesa che la Chiesa possa esprimere il primo parere, anche la giustizia civile va avanti senza sosta. Mentre giungono denunce sia alla procura di Civitavecchia che alla Guardia di Finanza di Colleferro, il prossimo 8 maggio Gisella Cardia dovrebbe comparire dinanzi al tribunale di Patti, in provincia di Messina, per la bancarotta fraudolenta dopo il fallimento della sua impresa in Sicilia. A comunicarlo sui social è l’ex amico della Cardia, Luigi Avella, che aveva anche donato oltre 120mila euro alla causa e che ora è totalmente pentito.