L’accordo interrotto da Mediaset per la produzione della fiction “Donne d’onore” e il maxi flop del film “Bob & Marys” con Rocco Papaleo e Laura Morante. Sono due degli eventi che, secondo le testimonianze raccolte dalla procura di Roma, hanno contribuito a far saltare i conti della Ares Film di Teodosio Losito, morto suicida nel gennaio del 2019. Per il fallimento della Ares è indagato Alberto Tarallo, compagno di Losito e considerato amministratore di fatto della casa di produzione. Nelle prossime settimane il pm Carlo Villani ne chiederà con ogni probabilità il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta. A lui vengono contestati alcuni fatti, come l’utilizzo della carta di credito aziendale per spese personali e a un accordo da 820mila euro con la Banca Centro Lazio Credito Cooperativo a saldo e stralcio di un debito più consistente che ha lasciato a bocca asciutta altri creditori. Ma le testimonianze agli atti dell’indagine permettono di ricostruire il contesto più ampio in cui la Ares è passata velocemente dai successi televisivi al tracollo.
La Ares – ricorda il curatore fallimentare Simonetta Barbuto in una relazione acquisita dal pm – era una casa di produzione che sin dalle sue origini ha avuto come unico referente Mediaset, per la quale ha prodotto molte fiction di successo. Del resto anche Rti, società del gruppo Mediaset, aveva una partecipazione nel capitale sociale. “Nel 2017 – si legge nella relazione – la società aveva avviato la produzione di una nuova fiction, intitolata Donne d’onore, come da impegni assunti da Mediaset nel 2014. Era stata scelta la protagonista della serie ed il committente aveva dato il proprio benestare all’esecuzione di provini agli attori selezionati con trucco e abiti di scena. Ma nel marzo del 2018, senza alcun preavviso né una motivazione o giustificazione, Mediaset decise di non dare seguito agli impegni assunti con la Ares Film e di non produrre più la serie commissionata”. Il venire meno dell’accordo viene ripercorso anche dalla testimonianza di Patrizia Marrocco, ex compagna di Paolo Berlusconi, socia della Ares fino al 2018 e oggi deputata di Forza Italia: “Mediaset in quegli anni decise di non produrre più fiction ma di buttarsi tutta sull’intrattenimento e per tale ragione questa serie tv non venne prodotta. Per tale mancata realizzazione della fiction la perdita è stata di circa 400-500mila euro”.
Tarallo a quel punto chiese a Marrocco, che non era più né socia né produttrice esecutiva di Ares e doveva ancora ricevere dalla società il Tfr e altri soldi, di intervenire su Mediaset: “Alberto mi disse che mi avrebbe dato i soldi a me spettanti (…) se lo avessi aiutato a chiudere l’accordo con Mediaset per la produzione di una fiction che Mediaset non voleva più produrre. Diciamo che mi fece un sottile ricatto (…) Mi disse che voleva fare causa a Mediaset in quanto vi era una lettera di intenti che glielo permetteva. Andai più volte a Mediaset per parlare con i vertici di Mediaset, in particolare con Alessandro Salem, braccio destro di Piersilvio Berlusconi, ma non riuscii a chiudere l’accordo. Ricordo che Mediaset mi disse che in nove anni avevano corrisposto alla Ares 147 milioni di euro e che con questi soldi si poteva ben far fronte a una situazione negativa temporanea”. Per l’accordo non rispettato da Mediaset, si era mosso lo stesso Losito, rivolgendosi nel 2018 pochi mesi prima di suicidarsi, all’avvocata Daria Pesce. La legale, che oggi difende Tarallo, spiega a ilfattoquotidiano.it che, dopo il suicidio, “è stato chiuso un accordo transattivo con Mediaset, che ha versato al fallimento della Ares buona parte dei costi sostenuti per la produzione della fiction”.
A contribuire all’aggravarsi della situazione contabile anche il flop del film che Ares, specializzata in fiction, produce per il cinema nel 2017: Bob e Marys – criminali a domicilio, con Papaleo e Morante. Uscita nel 2018, la pellicola al botteghino è un disastro: “È costato 1,8 milioni con un ricavo di soli 116.000 euro”, racconta agli inquirenti Marrocco sottolineando di non aver fatto volontariamente il produttore di Bob & Marys “perché non lo ritenevo un progetto valido”.
Questi e altri problemi contabili di quel periodo non convincono Tarallo, come detto considerato amministratore di fatto, a una maggiore prudenza: sempre nel 2018 200mila euro vengono pagati alla casa editrice Gallimard di Parigi per i diritti sull’opera Memorie di Adriano: “Nello stesso anno la società chiudeva il bilancio di esercizio del 2017 con una forte perdita”, ha racconta in procura il direttore amministrativo della Ares, Davide Bernardi. Per evitare di portare i libri in tribunale, nel 2018 Tarallo versa nelle casse della Ares 350mila euro, somma inizialmente indicata nelle scritture contabili come destinata all’aumento di capitale e successivamente come finanziamento, in modo da poter avere un domani indietro la somma. È questa una delle operazioni per cui ora rischia il processo.
@ gigi_gno