Il Tribunale amministrativo di Trento ha accolto il ricorso della Lega anti vivisezione e ha deciso di sospendere l’esecuzione dell’orsa Jj4, in seguito all’uccisione del 26enne Andrea Papi nei boschi di Caldes in Val di Sole. A dare il via libera alle procedure per la cattura e l’abbattimento dell’animale era stato Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento. Ora la sua ordinanza è stata sospesa. A darne notizia è stata la Lav, che ritiene la decisione dei giudici “una vittoria”. “Il nostro Ufficio Legale – scrive l’associazione – ha lavorato alacremente per evitare un’azione che appariva più come un gesto di vendetta nei confronti dell’orsa che un’efficace ricerca per garantire la sicurezza di tutti in una convivenza pacifica e informata”. È la seconda volta che il Tar di Trento sospende un’ordinanza per l’abbattimento dell’orsa Jj4. La prima, del 24 giugno 2020, era stata firmata dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo l’aggressione sul monte Peller di due escursionisti, padre e figlio. Un’altra ordinanza per la cattura dell’esemplare era stata firmata da Fugatti l’11 agosto del 2020. A quanto specificato dal governatore, il Consiglio di Stato, con giudizio monocratico prima e collegiale poi, ha sospeso anche l’ordinanza di cattura, con sentenza poi recepita anche dal Tar di Trento.
La decisione del Tar di Trento – Ha accolto “in via interinale” il ricorso presentato da Lav e Lac (Lega per l’abolizione della caccia) in attesa dell’acquisizione del fascicolo processuale da parte della Provincia di Trento, dei referti sanitari sulle cause del decesso e sulla tipologia delle ferite trovate su Andrea Papi e delle analisi riferite all’individuazione dell’esemplare responsabile dell’aggressione. Si prevede anche di chiedere di una “documentata relazione per quanto di conoscenza sui fatti anche a Ispra“. A quanto specifica il decreto del Tar, tuttavia, “appaiono allo stato sussistere tutti i presupposti per la legittima emanazione” dell’ordinanza. Nell’evenienza della cattura di Jj4 – specifica il Tar – l’orsa “dovrà essere reclusa in attesa dell’acquisizione di un formale parere reso dall’aspra circa la necessità della sua soppressione” o della possibilità “di un suo eventuale trasferimento in altro sito esterno alla regione Trentino Alto Adige“. Il parere “dovrà essere reso entro cinque giorni dalla cattura”, mentre la soppressione potrà avvenire “unicamente nel caso di comprovato pericolo per il personale impiegato nelle operazioni”. Il deposito della documentazione richiesta alla Provincia dovrà avvenire entro le 12 del 27 aprile. La camera di consiglio per la trattazione collegiale dell’incidente cautelare è fissata per il prossimo 11 maggio.