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500 giorni isolata in una grotta, l’alpinista 50enne Beatriz Flamini: “Non so cosa sia successo nel mondo”

Siamo a Motril, in provincia di Granada. L'uscita dalla grotta di Flamini è stata mostrata dalla tv spagnola Tve

Preparazione tanta, e un mucchio di altre attitudini. Per battere il record di permanenza in isolamento dentro una grotta a 70 metri sottoterra bisogna essere come Beatriz Flamini, l’alpinista che lo ha appena fatto e che, uscita dal suo bunker, ha detto, semplicemente: “È stata un’esperienza eccellente, insuperabile“. Siamo a Motril, in provincia di Granada. L’uscita dalla grotta di Flamini è stata mostrata dalla tv spagnola Tve: ad aiutare l’alpinista c’era una squadra di speleologi. Il suo periodo dentro il buco sotterrano è stato documentato nell’ambito del progetto Timecave perché l’obiettivo dei ricercatori delle università di Granada e Almerìa è quello di capire le conseguenze psicologiche e gli effetti generali di un così lungo tempo di isolamento. Anche la stessa Flamini ha girato dei video che diventeranno un documentario. Isolamento vuol dire isolamento. Non conoscere i fatti del mondo. Non avere idea nemmeno della guerra: “Sono rimasta al 21 novembre 2021 (giorno del suo ingresso nella grotta), non so cosa sia successo nel mondo. Ho smesso di contare in che giorno mi trovavo nel giorno 65, secondo i miei calcoli“, ha detto l’alpinista in conferenza stampa. “Momenti difficili (il peggiore le mosche che aveano invaso la grotta) e momenti molto belli”, sottoterra, con il tempo passato a “leggere, scrivere, disegnare, tessere, esistere“.