La Slovenia ha dato il via libera all’abbattimento di 230 esemplari di orso bruno. Ad annunciare il provvedimento il ministro delle Risorse naturali e degli Affari territoriali,Uros Brezan, che ha spiegato che si tratta di una misura “necessaria” per garantire la “sicurezza e la salute dei cittadini” e per scongiurare eccessivi danni causati dalla popolazione di plantigradi.
L’obiettivo dell’abbattimento degli esemplari è di riportare nei prossimi anni il numero di orsi a quota 800, una cifra ancora ritenuta sostenibile per una convivenza gestibile tra orsi ed esseri umani. Ad oggi invece, secondo una stima della scorsa primavera, si contano sul territorio sloveno circa 1.100 orsi e – secondo gli esperti – per il territorio slavo la popolazione ideale sarebbe invece di 450-500 esemplari. La popolazione di plantigradi quindi, secondo le autorità slovene, “deve essere regolamentata”: l’abbattimento dei 230 esemplari è previsto, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa slovena, per l’anno 2023. Da ricordare che nel 2022 sono stati abbattuti circa 206 esemplari.
La decisione della Slovenia arriva negli stessi giorni in cui in Italia si dibatte riguardo la situazione del Trentino dopo la morte di Andrea Papi, un runner 26enne, ucciso dall’orso JJ4 – figlio di una coppia trasferita proprio dalla Slovenia – mentre correva nel bosco. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ne ha ordinato l’abbattimento ma il ricorso presentato dalla Lav al Tar è stato accolto e l’uccisione di JJ4 è al momento sospesa.