Dal 2019, tra Nomentana e viale Regina Margherita, lavora un piccolo posto che sembra un po’ un museo, un po’ un bistrot e un po’ casa. Si chiama ‘Come un albero, museo bistrot’ ed è nato da un lascito testamentario su un progetto di comunicazione e inclusione della disabilità. Il ristorante ha riaperto a ottobre dopo una lunga chiusura per Covid con uno staff con molte persone con disabilità intellettiva. Il locale è aperto a pranzo, alcuni weekend la sera ed è aperto per eventi. Il progetto è quello di farlo diventare sempre di più un luogo per il quartiere aperto tutto il giorno. “L’inclusione si fa a tavola con i prodotti a chilometro zero e fatti da noi” dicono i due fondatori, Stefano Onnis e Luca Barteri.
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