“Non essere cieco sulla crisi climatica, apri gli occhi ed agisci”. È questo il messaggio degli attivisti di Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion che, da quattro settimane, di domenica bendano decine di statue in tutto il mondo. La protesta è arrivata anche in Italia: gli occhi del monumento a James Joyce di Trieste e di quello di Antonio Vivaldi a Venezia sono stati bendati.
“Attraverso questa azione, gli attivisti chiedono che chi è al potere non distolga lo sguardo da quelli che sono i fatti scientifici – si legge in un comunicato stampa firmato dai gruppi – L’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change)”, l’agenzia scientifica delle Nazioni Unite, “rende dolorosamente chiaro che la crisi climatica e il disastro ecologico minacciano la nostra stessa esistenza e richiedono un’azione immediata ben al di là di quanto si stia facendo attualmente”.
Le emissioni di CO2 devono infatti raggiungere il loro picco prima del 2025, e poi continuare a scendere, per non oltrepassare la soglia critica di aumento delle temperature di 1,5 gradi dall’era preindustriale. I governi hanno il dovere di non chiudere gli occhi, davanti agli avvertimenti di studi ed esperti, e “tutelare l’ambiente e i cittadini”. Le Domeniche delle statue sono iniziate a marzo 2022. Si tratta di “simboli iconici che si possono trovare in ogni luogo del mondo e rappresentano un ottimo tramite per comunicare con il pubblico e con le persone che detengono il potere, esortandoli a guardare in faccia alla realtà e avere il coraggio di agire immediatamente”, afferma Scientist Rebellion. All’azione hanno partecipato attivisti e scienziati in Svezia, Francia, Germania, Belgio, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Regno Unito sono state bendate con l’intento di richiamare i Governi e le istituzioni al loro dovere, ovvero la tutela dell’ambiente quindi della salute dei propri cittadini.