Arriva la prima “mina” per il Pd guidato da Elly Schlein. A due giorni dall’apertura al dialogo di Sandro Ruotolo, componente della neo-segreteria, arriva un ordine del giorno di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana al decreto Pnrr contro il termovalorizzatore di Roma, voluto dal sindaco Roberto Gualtieri. L’intento è quello di impegnare il governo “a revocare i poteri commissariali” e “sospendere le procedure autorizzative e di gara nominando un nuovo commissario che attui rapidamente il piano rifiuti della regione Lazio che non prevede nuovi inceneritori”.
Ma l’effetto reale dell’odg – che potrebbe essere raddoppiato dal M5s – rischia di essere un altro: far esplodere le contraddizioni dentro i dem, che dal cambio di segreteria non hanno ancora preso una posizione ufficiale. E sicuramente il dibattito sarà animato, anche perché Schlein ha nominato in segreteria Annalisa Corrado, oppositrice dell’opera, come responsabile della Conversione ecologica. Due giorni fa, Ruotolo aveva prospettato la possibilità che il termovalorizzatori porti ad “abbandonare la raccolta differenziata” e avanzato la possibilità di un referendum: “Col dialogo si superano sempre i problemi”, aveva spiegato. “Opinione personale”, la risposta di fonti del Nazareno.
Più netto, a viso scoperto, Stefano Bonaccini: “Intanto va ricordato che Gualtieri è un sindaco di centrosinistra che ha battuto la destra e che ha preso una decisione giusta. Le parole di Ruotolo sono rispettabili, ma ha toccato un punto che va spiegato meglio. Non è vero che se ci sono termovalorizzatori si riduce la raccolta differenziata”, è stata la risposta a distanza dello sconfitto alle primarie. “Il tema sono le politiche complessive che tu metti in campo – aveva aggiunto il governatore dell’Emilia-Romagna – Sarebbe un errore clamoroso non sostenere il sindaco di Roma sul termovalorizzatore. Dobbiamo lavorare tutti insieme perché le regioni possano avere un’autosufficienza nello smaltimento. Su questo bisogna avere le idee chiare”.
Posizioni finite? Macché. Marco Sarracino, anche lui voluto da Schlein in segreteria come responsabile per il Sud, ha detto a Repubblica: “Le barricate su temi complessi non sono proprio il codice del nuovo Pd. Affronteremo il tema con apertura e responsabilità”. A suo avviso si tratta di una “questione da affrontare senza posizioni ideologiche” e “rispettando gli amministratori locali che vivono la criticità sul territorio”. E aveva rimandato la discussione alla prima riunione della segreteria, in programma giovedì.
Finora Schlein ha parlato del termovalorizzatore solo a Che tempo che fa, in un’intervista poco dopo l’elezione alle primarie, ma senza esprimere una posizione ufficiale. A domanda diretta se fosse favorevole o meno all’impianto, la segretaria dem ha dato una risposta di metodo, ovvero quello dell’ascolto: “Ci confronteremo con i nostri amministratori locali sulla base del lavoro che stanno facendo dappertutto, chiederemo maggiore impegno su alcuni temi”. A domanda de La Stampa sul tema durante un evento elettorale, sabato, la segreteria ha glissato: “Siamo in Toscana”. Il Pd di Enrico Letta si era invece schierato senza se e senza ma sulla necessità di costruirlo arrivando alla rottura con i Cinque Stelle ai tempi del governo Draghi e poi alle Regionali nel Lazio.