Sulla protezione speciale “sono convinto che i lavori parlamentari riusciranno a trovare il giusto punto di equilibrio tra il rispetto degli obblighi umanitari e costituzionali, ma nello stesso tempo senza svilire l’alto valore di un istituto giuridico trasformandolo certi istituti in un meccanismo surrettizio di elusione dell’accesso al soggiorno nel territorio nazionale”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenendo ad un convegno organizzato dal sindacato di polizia Coisp. Sottolineando che la dichiarazione dello stato di emergenza per la gestione dei flussi migratori “non ha voluto significare qualificare ideologicamente i problemi che stiamo vivendo, di gestione del fenomeno degli sbarchi, come un’emergenza nell’accezione negativa del termine”, Piantedosi ha fatto l’esempio della gestione dell’esodo dall’Ucraina.

“Si è fatto ricorso allo stato di emergenza anche per i profughi ucraini per avere strumenti di gestione del fenomeno che possano essere anche ai fini degli aspetti umanitari dell’accoglienza adeguati al forte impatto concentrato degli arrivi delle persone – ha spiegato – Se in un fine settimana ne arrivano 5-6mila sfido chiunque con strumenti ordinari a trovare un’adeguata sistemazione nel giro di poche ore”.

Articolo Precedente

Artem Uss, l’Italia lo ha lasciato scappare? Segui la diretta con Peter Gomez e Valeria Pacelli

next
Articolo Successivo

Mattarella: “Sui migranti l’Ue superi norme preistoriche”. E sull’Ucraina: “Inorriditi da comportamenti disumani dell’esercito russo”

next