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Muore schiacciato nell’autolavaggio. La testimone al processo: “L’ho visto tentare disperatamente di risalire sul sedile anteriore…”

Il processo che vede imputata per negligenza la società proprietaria della struttura è iniziato a Melbourne

di F. Q.

Ha tentato di raggiungere il sedile davanti della sua auto quando le spazzole dell’autolavaggio erano già entrate in funzione. È stato questo gesto a costare la vita a un uomo di 73 anni. I fatti risalgono al 2019 ma solo ora si è aperto il processo in Australia. Gli avvocati della Chevron, compagnia petrolifera proprietaria dell’autolavaggio, sono stati chiamati a rispondere davanti alla Melbourne Magistrates’ Court lo scorso lunedì. Le accuse sono di negligenza. Sul banco dei testimoni anche Pietrina Di Noto, una signora che stava aspettando il suo turno per lavare l’auto e che ha visto distintamente quanto accaduto al 73enne. L’uomo si trovava in autolavaggio automatico a Springvale, Melbourne: è sceso dall’auto per ridigitare il codice di avvio ma quando ha tentato di rientrare nel sedile anteriore il ciclo lavaggio era iniziato e la portiera era bloccata. In quel momento, il 73enne è rimasto schiacciato. L’uomo è morto in ospedale dopo tre giorni dal ricovero, a causa delle ferite riportate. La testimone Di Noto ha raccontato alla corte di aver visto l’acqua iniziare a scorrere mentre l’uomo cercava disperatamente di rientrare nel sedile anteriore del suo veicolo: “Ho pensato ‘Oh no, per favore sali sul sedile posteriore’“. Chevron Australia Downstream Fuels, che gestisce l’autolavaggio, è stata accusata da WorkSafe di quattro violazioni dell’Occupational Health and Safety Act. L’udienza continua.

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