Giusto il tempo di vincere almeno una elezione tutti insieme (per quanto alleandosi solo al ballottaggio, a Udine) che il fronte progressista ritrova subito un buon modo per dividersi. Succede sul termovalorizzatore di Roma, che già è stato il sicario – almeno ufficialmente – del governo Draghi. Da una parte c’è la spinta del M5s e dell’Alleanza Sinistra-Verdi per il no, dall’altra la volontà del sindaco di Roma Roberto Gualtieri per il sì. Nel mezzo la segretaria democratica Elly Schlein. Sullo sfondo le divisioni nello stesso Pd: la stessa responsabile Ambiente del partito Annalisa Corrado (nominata da Schlein un paio di settimane fa) è contraria agli inceneritori. Ora queste fibrillazioni escono dal Campidoglio e arrivano in Parlamento, dove sia Sinistra-Verdi che i 5 Stelle hanno presentato – nell’ambito dell’iter del decreto Pnrr alla Camera – degli ordini del giorno, cioè gli atti di indirizzo che di solito si votano a fine seduta, sempre carichi di significato politico più che di conseguenze concrete. A Montecitorio si è aperta la discussione generale sul provvedimento e il governo in serata potrebbe annunciare la questione di fiducia. A quel punto il voto degli odg sarà fissato probabilmente giovedì. In particolare il testo di Sinistra-Verdi prevede che vengano esclusi dai poteri speciali per il sindaco – in qualità di commissario straordinario – quello di autorizzare nuovi impianti, “nel rispetto del Pacchetto Economia Circolare dell’Unione europea e del Piano regionale dei rifiuti del Lazio”. Nel caso del testo M5s si impegna il governo “ad adottare adeguate iniziative di carattere normativo e amministrativo volte a promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti escludendo la realizzazione di nuovi impianti di incenerimento e coincenerimento o che utilizzino rifiuti come combustibili”.
Oggi è il leader del M5s Giuseppe Conte che incalza il Pd: “Voti con noi” dice in un’intervista a Skytg24. “La nostra è una richiesta anche al governo: gli chiediamo di scegliere. Ho visto che c’è chi ha espresso delle perplessità anche all’interno della maggioranza” aggiunge l’ex premier. “Il Pd deve chiarire le posizioni al suo interno e spero possano far sintesi – continua Conte – E occorre far subito, perché stanno per partire i lavori di un termovalorizzatore da 600mila tonnellate“. Per il presidente dei 5 Stelle il sindaco di Roma Gualtieri (suo ex ministro dell’Economia) “ha fatto una piroetta, una capovolta a 360 gradi. Noi siamo favorevoli a tecnologie eco-compatibili“. Quindi Conte ha aggiunto: “Alcuni giornali vicini al Pd si sono dispiaciuti: vorrei chiarire che il Movimento 5 stelle non abbasserà mai l’asticella delle sue battaglie. Battaglie importanti per la tutela del pianeta e per la salute dei cittadini“.
La risposta è arrivata al momento non da Schlein – alla quale viene chiesta in queste ore una presa di posizione – ma dal “suo” capogruppo al Senato, un altro ex ministro del Conte 2, Francesco Boccia: “Scopro dai giornali che nel Pnrr compare il tema del termovalorizzatore a Roma, che col Pnrr non c’entra nulla – sottolinea a Tg1 Mattina – Noi facciamo opposizione al governo Meloni e mi auguro che gli altri partiti di opposizione facciano lo stesso, perché se c’è qualcuno che si illude con un odg di provare a creare problemi ad altri partiti di opposizione, si sbaglia”. Sul termovalorizzatore “il Pd ha una linea chiara che salvaguarda di sicuro l’idea di economia circolare e che non sfrutta l’ambiente” spiega Boccia. “Quel che troviamo inaccettabile è aprire una discussione su un odg che non c’entra nulla col provvedimento di cui si sta discutendo – continua il capogruppo al Senato – Questa è una cosa che di solito la fa, in maniera ostruzionistica, un partito che prova a mettere in difficoltà un altro partito. Conoscendo i vertici del M5s, mi auguro non sia così. Quando faremo la riunione della nostra Direzione e si porrà il tema ne discuteremo”. Boccia, sottolinea inoltre di non poter accettare “che si possa fare politica pensando a una discarica o a un termovalorizzatore“. “Si fa politica – aggiunge – pensando ai principi, ai valori, all’idea che hai di una società. Poi un progetto puoi realizzarlo se ha senso. Se la domanda è ‘siete favorevoli o contrari ai termovalorizzatori?’, io rispondo che se chiudono un ciclo la risposta è sì, se sono il ciclo la risposta è no. Ma se si pensa che questa sia la politica, allora ho la sensazione che ci sono forze politiche che non han capito in che pezzo di storia siamo. E io credo che anche la domanda nuova di politica che ha portato all’elezione di Elly Schlein dovrebbe spingere chi utilizza strumenti vecchi come questi a cambiare schema di gioco“.
Di sicuro a favore dell’inceneritore c’è l’ala del Pd legata al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che come noto è uscito sconfitto dal congresso. Il partito entrerà in crisi su questo?, gli chiedono a Radio Anch’io. “Mi auguro di no – risponde lui – I gruppi parlamentari hanno la loro autonomia. Sa come la penso io e, credo, la gran parte del Pd”. “Ho sentito dire da qualcuno che un termovalorizzatore significa dire rinunciare alla raccolta differenziata – scandisce Bonaccini – Informo che l’Emilia Romagna ha diversi termovalorizzatori, fatti non da me ma dai miei predecessori – io addirittura qualcuno l’ho spento – e nonostante questo la raccolta differenziata è al 73% e crescerà. Le discariche inquinano di più”. Anche Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci del Pd, sostiene Gualtieri: “A Roma c’è un’emergenza rifiuti da anni. C’è un sindaco che vuole ripulirla davvero anche attraverso la realizzazione del termovalorizzatore. Va sostenuto. Con Gualtieri, no a passi indietro”. Sul tema non era mancato il pressing di Matteo Orfini, ex presidente del Pd, leader della corrente dei Giovani Turchi e da ultimo sostenitore (come Ricci d’altronde) di Bonaccini: “Il termovalorizzatore va fatto. È importante farlo e giusto farlo” dice al Quotidiano Nazionale, ma il dibattito “non riguarda né la segreteria né la Direzione del Pd, ma la città di Roma, che lo ha già fatto”. “La scelta di fare il termovalorizzatore riguarda l’amministrazione e i cittadini romani – aggiunge – Il fatto che forze che dovrebbero esser nostre alleate presentino una mozione con l’unico obiettivo di creare imbarazzi al Pd mi pare abbastanza surreale. Forse i nostri colleghi di opposizione dovrebbero occuparsi di fare più opposizione al governo e meno al Pd”.