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Lollobrigida riprende la teoria della sostituzione etnica: “Non può essere questa la strada adatta per combattere la denatalità”

Lollobrigida rilancia la teoria della sostituzione etnica: “Non può essere la strada adatta per combattere la denatalità”

Francesco Lollobrigida, intervenuto al congresso Cisal, affronta il tema dell’immigrazione: “Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa perché così si intensificherebbero i rapporti – dice dal palco – Il modo migliore è quello di costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia e non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica, per cui gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro”. Poi, con i giornalisti, il ministro approfondisce il tema e le misure messe in campo dal governo Meloni. Lollobrigida rispedisce al mittente le critiche dell’opposizione secondo cui l’abolizione della protezione speciale produrrà nuovi irregolari, ma riconosce “una necessità di una immigrazione regolare” perché c’è “una grande richiesta di lavoro da parte delle nostre aziende, ne ho incontrate diverse ieri in Emilia-Romagna che mi dicevano che il problema fino ad alcuni anni fa non c’era e trovavano anche lavoratori italiani, ma la situazione è peggiorata sempre più, diventando gravissima con l’approvazione del reddito di cittadinanza, che ha fatto tanti danni, tra i quali quello di impedire che alcune persone andassero a lavorare”.

Se il governo abolirà la legge Bossi-Fini, che molte problematiche genera per l’accesso legale in Italia e se si procederà con nuove regolarizzazioni, Lollobrigida non risponde. “Chiedete ai ministri competenti, non è mia abitudine rispondere in maniera puntuale a materie delle quali non mi occupo direttamente”. Del nuovo decreto flussi, che sarà triennale, il ministro non fornisce numeri certi. “Durante l’ultimo click-day hanno chiesto circa a 280mila persone da occupare, i numeri andranno verificati su una base di accadimenti che andranno verificati – sostiene Lollobrigida – io credo che una parte di quelli che oggi hanno percepito il reddito di cittadinanza torneranno a farlo, dunque abbassando la richiesta, quindi la valutazione potrà essere fatta solo quando questi parametri saranno completati con degli stati di avanzamento”.