Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres veniva intercettato dal Pentagono insieme ad altri funzionari dell’Onu. Ascoltati i suoi colloqui con gli assistenti, il suo portavoce personale e altri diplomatici dell’Onu. Lo rivela il Washington Post che cita nuovi documenti dei file segreti, oggetto dei “leak”, le fughe di notizie e documenti riservati in rete che hanno messo in imbarazzo gli Stati Uniti. In una delle intercettazioni Guterres si era definito “indignato” per essersi visto negare la visita in Etiopia e manifestato “frustrazione” nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
E’ questa forse la più delicata. Il Segretario generale dove incontrare il presidente ucraino per discutere, tra le altre cose, dell’estensione dell’accordo raggiunto tra Kyiv e Mosca con la mediazione di Onu e Turchia per consentire l’esportazione di cereali ucraini dal Mar Nero. L’accordo stava per scadere. Ma dai cablo Gutierres non sembra contento di andare a Kiev. Un funzionario Onu aveva notato che a 73 anni il segretario generale non era entusiasta all’idea di affrontare un lungo viaggio aereo più 11 ore in auto per raggiungere la capitale ucraina. “Non è come quando sta in un volo privato e può dormire”, aveva annotato il diplomatico.
In un altro file, dell’8 marzo, Guterres aveva incontrato Zelensky in forma privata ma il Segretario generale aveva confessato al suo portavoce, Stéphane Dujarric, di essere “davvero seccato” dalla cerimonia pubblica in onore della Festa internazionale della donna, organizzata durante la sua visita ma senza che fosse informato del cambio di programma. Guterres era finito per apparire in video e foto mentre si congratulava con il personale militare ucraino in guerra con la Russia. Al suo portavoce confidava di essere andato in Ucraina per dare una mano, ma che gli ucraini “fanno tutto per liquidarci”.