Il consiglio scolastico decide di intitolare la scuola a Felicia Bartolotta Impastato e al figlio Peppino, ma il sindaco non ci sta e domani, mercoledì 19 aprile, è prevista una seduta consiliare ad hoc per discutere del cambio di nome alla scuola, nonostante il consiglio comunale non abbia alcuna titolarità sull’iter. È di nuovo polemica in Sicilia. Pochi mesi fa era stata la volta della Scuola Ruggero Settimo di Castelvetrano, ovvero l’istituto dove ha studiato Matteo Messina Denaro, che sarà intitolata al piccolo Giuseppe Di Matteo, rapito e ucciso da Cosa nostra come ritorsione verso il padre, che aveva deciso di collaborare con la magistratura. Lo scorso marzo però l’intitolazione aveva creato polemiche perché la storia del piccolo Di Matteo per alcuni genitori degli alunni era troppo forte da raccontare ai bambini.

Stavolta al centro delle polemiche c’è il liceo di Partinico, cittadina in provincia di Palermo, al confine con la provincia di Trapani, non lontano da Cinisi: è qui, infatti, che ha studiato Peppino Impastato. Le polemiche però, in questo caso, non sono a scuola ma fuori: a rifiutare l’intitolazione è il sindaco Pietro Rao che ha convocato il consiglio comunale per mercoledì. Rao, politico di lungo corso, ha iniziato nel Ccd, è stato deputato regionale con l’Mpa, si è candidato nel 2018 a sindaco con la Lega di Matteo Salvini e nel 2022 ha vinto le elezioni con una coalizione in cui composta da Forza Italia e la Nuova Dc di Totò Cuffaro, che ora si dice “d’accordo con Rao” nel lasciare il nome attuale della scuola. Il rifiuto per gli Impastato, è infatti, in difesa dell’attuale intitolazione della scuola che omaggia l’ex senatore democristiano Santi Savarino.

Giornalista e scrittore, in epoca fascista Savarino fu uno degli intellettuali che sottoscrisse il manifesto della razza. Un nome ora da salvaguardare per Rao e i suoi. Che si stanno opponendo a quanto deciso dal consiglio di Istituto che lo scorso luglio aveva deciso su una rosa di tre nomi: Rita Levi Montalcini, Felicia Bartolotta e Peppino Impastato e Rosario Livatino. Hanno deciso all’unanimità, propendendo per la territorialità: su tutte le argomentazioni non secondaria è stata che Peppino avesse frequentato il liceo Garibaldi, adesso annesso al Savarino. E nel verbale con il quale il consiglio decide non mancano parole di entusiasmo: “La scuola si sta riprendendo la sua storia e la sua dignità”, dice il professore Scaturro. Mentre ne è “felice pure la dirigente (Vincenza Vallone, ndr) che dopo aver ascoltato la volontà degli studenti ritiene convincente il ragionamento fatto dal consiglio, in quanto questo contesto territoriale ha bisogno che la scuola di un messaggio forte di legalità e giustizia, pertanto condivide la scelta doppia intitolazione”.

Approvata all’unanimità con queste motivazioni finali: “Felicia Bartolotta Impastato, madre determinata e coraggiosa che ha affrontato a testa alta la criminalità organizzata, ha creduto nello Stato e nelle sue leggi ed è riuscita a mantenere alta la memoria di Peppino e fare giustizia sull’efferato omicidio del figlio. Giuseppe Impastato, esempio di lotta alla mafia di cui è stato vittima, alto valore simbolico per i giovani per i quali costituisce monito di legalità; con le sue scelte di vita ha dimostrato che ci si può tirare fuori da contesti controindicati e contestare il malaffare anche di ambienti a lui vicini, grazie alla comunicazione, alla stampa, insopprimibile strumento di democrazia e libertà. Inoltre giovane del comprensorio territoriale e studente di questo liceo, avendo frequentato l’allora liceo Classico Garibaldi di Partinico”.

Una scelta approvata anche dalla commissione prefettizia ma pronta ad essere bocciata dal consiglio comunale? “Una vicenda che denota la riluttanza del potere attuale di riconoscere i guasti della storia, confermando la loro venerazione verso personaggi di dubbio valore politico”, commenta Frank Ferlisi, segretario federale Rifondazione Comunista Palermo. E dalla sezione di Partinico di Rifondazione annunciano “un’assemblea pubblica con Giovanni Impastato, sarà il 22”, spiega Federica Fuoco di Rifondazione. A spalleggiare la scelta della titolazione anche il Pd: “Stiamo aspettando che si pronunci la prefettura. L’iter prevede solo questo, dopodiché si precederà all’intitolazione. Dopodiché di certo è importante partecipare al consiglio comunale e vedere cosa succederà”, sottolinea Gaspare Anselmo, consigliere comunale di Partinico per il Pd.

“Una dinamica che ricorda da vicino anni bui per questa terra. Si cerca soprattutto di far dimenticare la pervasività della mafia nella cosa pubblica. Proprio in un territorio dove – lo ricordano le inchieste su Petrosino, Campobello di Mazara, la sentenza su Ruggirello – ancora forte è la capacità della mafia di indirizzare consenso politico. Ringraziamo il consigliere comunale del Pd di Partinico, Gaspare Anselmo, per aver difeso la proposta di nuova intitolazione del plesso scolastico. Saremo accanto a lui, al consiglio di istituto e a tutte le forze democratiche impegnate in una battaglia non solo di memoria ma di stringente attualità”, intervengono Rosario Filoramo, segretario provinciale del Pd di Palermo, e Sergio Lima, della direzione nazionale Pd.

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