“Mi ritengo tra l’88% degli italiani che non sanno bene cosa ci sia nel Pnrr, nonostante nel 2021 io addirittura abbia fatto parte di una Commissione consultiva sul tema presso il ministero della Funzione Pubblica. Come tutte le cose italiane, oggi sul Pnrr abbiamo qualcuno contro qualcun altro. Quindi, prima era colpa di Conte, poi di Draghi. Poi però se uno dedica qualche minuto a leggere le misure previste nel Pnrr per i Comuni, rimane abbastanza basito“. Così, a L’imprenditore e gli altri (Cusano Italia Tv), Antonio Mastrapasqua, manager ed ex presidente dell’Inps, esprime le sue perplessità sulla gestione del Pnrr. Mastrapasqua cita alcuni esempi bizzarri di progetti comunali: “C’è ad esempio un Comune dove il Pnrr finanzia 100mila euro per spolverare i libri antichi di una biblioteca. In un Comune del Veneto invece il Pnrr è destinato a finanziare il museo della grappa [In realtà il Museo della Grappa che ha beneficiato del pnrr si trova a Devejs, una frazione del comune di Exilles, in alta Valle Susa, ndr]. Posso elencare centinaia di casi simili”.
L’ex presidente dell’Inps aggiunge: ” Mi dispiace parlare al passato, ma secondo me il Pnrr era una delle più grandi opportunità che poteva avere l’Italia. Immaginavo che quei tantissimi soldi servissero a modificare le parti carenti di questo paese, come il divario tra Nord e Sud, le telecomunicazioni, le infrastrutture ferroviarie. E invece ci siamo ritrovati di fronte a una totale polverizzazione della spesa e a un consociativismo che dura tuttora nel governo e nel Parlamento, che per accontentare tutti – conclude – fanno in modo che il paese non otterrà quello che da 200 miliardi si sperava di ottenere. Mi farebbe piacere vedere realizzato tutto quello che hanno promesso Enti Locali, governo e Regioni e non vedere la stessa fine dei soldi della Ue. Sono fortemente ottimista, ma credo che sia opportuno avere anche una certa dose di realismo, soprattutto nel rispetto dei cittadini che poi pagheranno i debiti che stiamo contraendo per conto loro”.