È stato per due volte consecutive il candidato del Movimento 5 stelle alla presidenza della Regione siciliana, consigliere regionale per due legislature, sottosegretario e viceministro, militante della prima ora e frontman della forza politica nell’Isola. Giancarlo Cancelleri ha deciso di sbattere la porta e andarsene, in polemica col leader Giuseppe Conte: “Mi ha deluso”.

Lo strappo – La rottura era nell’aria da un po’, ma ad accelerare il processo sono stati certamente gli ultimi mesi. Già questa estate, i primi problemi: lo stop di Conte a ogni deroga ai mandati (per il Movimento resta in vigore il limite delle due esperienze in parlamenti nazionali o regionali) ha di fatto sbarrato la strada a Cancelleri nella terza corsa consecutiva verso Palazzo d’Orleans. Ma ad allontanare definitivamente l’ex leader grillino e dal Movimento sono state le elezioni amministrative a Catania che si svolgeranno a giugno. Cancelleri aveva dapprima pensato a una candidatura in prima persona, poi è arrivato l’endorsement a Enzo Bianco, ex sindaco ed ex ministro Pd, indicato come la figura adatta attorno alla quale far riunire il “fronte progressista”. E lì si è rotto tutto.

“Da Conte un veto incomprensibile” – In realtà, racconta lo stesso Cancelleri in una intervista al sito Qds.it, lo stop a una sua candidatura ha rappresentato un passaggio traumatico: “Una prima delusione – spiega – è arrivata quando ho incontrato l’ultima volta Giuseppe Conte. È stato in occasione di una sua visita a Palermo, fui io a dirgli che gli sconsigliavo altre deroghe alla regola del terzo mandato. Regole come questa ormai sono sacre, sono le regole fondative di questo Movimento. Gli dissi anche, però, che per me era importante che lui potesse valutare un impegno da parte mia e di altri che volevano ancora spendersi per la causa. E allora – prosegue – gli proposi di fare una lista civica a Catania con me candidato a sindaco e che avesse l’appoggio del Movimento”. Ma la proposta è stata respinta: “Lui mi rispose – aggiunge Cancelleri – che questo significava eludere una regola. Ricordo che quel giorno si chiuse la votazione online per il sostegno a Pierfrancesco Majorino in Lombardia. E io lo feci notare a Conte. Gli dissi: ‘Avete appena dato l’appoggio a uno che fa politica da trent’anni e il problema sarei io che mi candido a sindaco?’”.

“Insulti e offese dagli ex amici” – Da lì, come detto, la scelta di appoggiare Enzo Bianco. Una decisione che avrebbe scatenato la reazione dei suoi ex compagni del Movimento: “È iniziata – lo sfogo di Cancelleri – una denigrazione nei miei confronti da parte di una buona fetta di Movimento. Attacchi che ho trovato personali e ingiustificati, perché io non ho più alcuna carica all’interno del Movimento”. Attacchi ingiustificati, secondo Cancelleri, anche alla luce di quello che è successo pochi giorni dopo: Bianco e la sua lista sono entrati nell’alleanza del fronte progressista. Così, prosegue: “Non voglio rimanere coinvolto in una realtà fatta di accuse, livore e astio, dove persone che ritenevo vicine si sono totalmente squalificate con i loro comportamenti. Io devo coerenza prima di tutto a me stesso, quindi in quella direzione non ci torno più”.

Dove va Cancelleri? – Adesso resta da capire quale sarà la nuova “direzione” di Cancelleri. Qualche novità potrebbe venire fuori già nelle prossime ore: alcune voci lo danno impegnato in un colloquio con l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, che ha fondato un proprio movimento meridionalista. Ma qualcun altro è pronto a scommettere che Cancelleri stia pensando di aderire a uno dei partiti del centrodestra. Si parla di Forza Italia: “Io non ne so nulla”, taglia corto l’ex leader siciliano del Movimento.

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