“Permettetemi di mandare un saluto a Massimo Giletti. Sapete che la sua trasmissione, Non è l’Arena, è stata chiusa da un giorno all’altro”, queste le parole pronunciate da Bianca Berlinguer per sostenere il collega dopo l’improvvisa sospensione del talk show in onda su La7. L’annuncio qualche giorno fa, giovedì 13 aprile con una nota stampa stringata. La trasmissione, giunta alla sesta edizione, aveva debuttato su La7 nel 2017, dopo la soppressione de “L’Arena“, storico titolo di Rai1 in onda alla domenica pomeriggio, cancellato in extremis dai palinsesti dall’allora direttore generale Mario Orfeo.
“Giletti, oltre a essere un collega, è anche un amico di CartaBianca: l’anno scorso abbiamo avuto molte polemiche per la presenza del professor Orsini e Giletti si è sempre schierato a favore di questa trasmissione, il professor Orsini fra l’altro tornerà la prossima settimana ad essere con noi”, ha continuato Berlinguer in diretta su Rai3 prima di lanciare un messaggio al collega: “Non conosco le ragioni di quella sospensione, tantomeno i retroscena legati al tema su cui aveva costruito le sue ultime puntate, quelli della lotta contro la mafia, però so che ha sempre fatto il mestiere del giornalista, con dibattiti, polemiche, inchieste, interviste e speriamo di poterlo rivedere in onda il prima possibile”.
Lo stop di “Non è l’arena” è da giorni al centro della scena mediatica, tra polemiche e retroscena. Pochi conduttori e giornalisti si sono espressi in pubblico a favore del collega, con l’eccezione Berlinguer e, pochi giorni fa, delle giornaliste Francesca Fagnani e Gaia Tortora. La7 domenica sera con Enrico Mentana dedicherà uno speciale in prima serata al caso Giletti: “Continuo a pensare che queste crisi si superano solo con la chiarezza. So che Giletti non informò l’editore Cairo né della foto fantasma fattagli intravedere da Baiardo, né della conseguente convocazione dai pm fiorentini. È nelle prerogative di un editore sospendere un programma, ma forse Urbano Cairo non poteva immaginare che sarebbero poi emersi tutti questi elementi, che rischiano di dare allo stop di ‘Non è l’Arena’ un segno diverso”.